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Reggio Calabria - Prima i fermi, poi i sequestri di beni per un valore di due milioni di euro. Nuovo filone giudiziario della maxi-inchiesta denominata New Bridge, l’indagine che nel febbraio scorso ha individuato un’organizzazione finalizzata al traffico di droga tra la Calabria e gli Stati Uniti che faceva riferimento alla famiglia Ursino di Gioiosa Jonica e a quella dei Gambino a New York, a sua volta collegata con un altro gruppo originario della provincia di Benevento. Dopo i provvedimenti restrittivi, gli inquirenti hanno emesso una nuova ordinanza che colpisce i patrimoni degli indagati. Il provvedimento di sequestro preventivo dei beni è stato emesso dal gip del tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, proprio in seguito all’indagine portata vanti dallo Sco di Roma e dalla Squadra mobile reggina, in collaborazione con l’Fbi. I beni messi sotto sequestro sono riconducibili proprio a sei persone coinvolte nell’inchiesta che ha di fatto troncato l’asse della droga tra la Calabria e l’America, tra le cosche della locride e quelle di New York. Gli inquirenti hanno agito dopo aver accerto una sproporzione tra le disponibilità economiche e i redditi dichiarati dai soggetti finiti al centro dell’indagine. Tra Gioiosa Jonica e Squillace sono stati sequestrati un ristorante, due imprese, un fabbricato, quattro terreni, diverse autovetture e persino un’associazione culturale.