Cosniderati vicino alle 'ndrine di Africo devono rispondere dei reati di produzione e traffico illecito di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti
Il Tribunale di Palmi ha inflitto 20 anni di carcere a Teodoro Crea e 19 anni e 18 mesi a Giuseppe Crea. Condannati altri due membri della famiglia, sette le assoluzioni
La Cassazione deposita le motivazioni del processo scaturito dall'operazione Cosa mia, passata alla storia per una maxi-estorsione, ma anche per vecchi e nuovi delitti
Dietro le sbarre Antonino Barreca condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, per fatti risalenti agli anni '90, riconducibili all'attività dell’omonima cosca
Farebbero parte tutti di una cellula denominata 'Societa' di Frauenfeld', attiva da 40 anni, dipendente dalle cosche di Vibo e di Reggio. Sono accusati di associazione di tipo mafioso aggravata dal reato transnazionale
Blitz del Ros dei Carabinieri tra la Calabria, il Lazio e l’Umbria. In manette anche l’attore Stefano Sammarco. Per gli inquirenti sarebbe punto di riferimento della ‘ndrangheta a Civitavecchia
Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica, è arrivato a conclusione di un'intensa attività investigativa condotta dal reparto di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle. Nel mirino degli investigatori, anche beni intestati a terzi.
Si tratta di Gerardo D’Urzo, 51 anni, di Sant’Onofrio. Era stato condannato all’ergastolo per la strage dell’Epifania compiuta nella piazza di Sant’Onofrio il 6 gennaio del 1991.
I giudici del Tribunale di Palmi hanno emesso condanne a pene variabili tra i 2 e i 18 anni. La più pesante è stata inflitta al figlio bel boss Antonino Pesce, Giuseppe. Con lui condannata anche la moglie. Due le assoluzioni e 150 mila euro di pene provvisionali alle parti civili.
Un calabrese di 40 anni e' stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma nell'ambito delle indagini sul sequestro di uno studente universitario di 23 anni, anch'egli calabrese, avvenuto il 27 novembre scorso a Roma
Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, è a carico di Domenico Lo Giudice, di 46 anni, ritenuto dagli investigatori elemento di vertice dell'omonima cosca della 'ndrangheta.
Il Gip di Reggio Calabria ha disposto un sequestro preventivo di beni, conti correnti e rapporto finanziari riconducibili a sei persone coinvolte nell'inchiesta " che nel febbraio scorso ha smantellato un'organizzazione dedita al traffico di droga tra la Calabria e Stati Uniti