"Una frase agghiacciante, nel giorno del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci. Lo Stato comprenda che in Calabria si e' in guerra". Lo ha detto il segretario regionale generale del Coisp Calabria (Sindacato indipendente di polizia), Giuseppe Brugnano, rispetto all'intercettazione emersa nell'indagine che ha portato al fermo di 52 persone ritenute appartenenti alle cosche di Lamezia Terme, nella quale si fa riferimento alle stragi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

 

"L'antistato - ha aggiunto Brugnano - e' in guerra non solo con armi ed esplosivi, ma anche rispetto ad una forma mentis, come dimostra la citazione di via D'Amelio e di Capaci che testimonia un modo di pensare oltre che di essere. Per questo lanciamo un appello allo Stato, ed in particolare al ministro dell'Interno, affinche' sia dato un segnale di svolta in Calabria. Il ministro Minniti ha compiuto diversi passi in avanti a confronto con la precedente gestione - ha aggiunto Brugnano - ma ora occorre investire sulle risorse, sugli uomini e sui mezzi in una regione difficile e complessa. Per onorare la memoria di Falcone e Borsellino occorre intervenire con scelte concrete e coraggiose. Non c'e' piu' tempo da perdere"