Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, accogliendo intergralmente l'appello proposto dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Antonio Larussa, ha disposto l'immediata scarcerazione di Antonio La Polla, finito in carcere nel settembre 2019, nell'ambito dell'operazione Crisalide 3. Le cosche di 'ndrangheta del Lametino, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, operavano nel traffico di droga ed estorsioni a imprenditori e commercianti. 

 

In particolare, la difesa ha fatto valere il dato della sopravvenuta inefficacia della custodia cautelare dell'indagato per integrale decorrenza dei termini di fase, sul pressuposto che il provvedimento coercitivo si fondava esclusivamente sui reati di illegale detenzione di armi comuni da sparo e una detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacente. Reati per i quali, contrariamente a quanto opinato dal Gip, i termini di fase dovevano considerarsi pari a 3 mesi e non già ad un anno.

 

Decisiva a tal fine, è risultato anche il dato, già oggetto di una precedente pronuncia del Tribunale del Riesame, che aveva escluso per i fatti contestati all'indagato le aggravanti del metodo e della finalità mafiosa.