Resta in carcere la maggioranza degli indagati dell’inchiesta “Costa pulita”. Sono stati infatti convalidati 20 dei 22 fermi operati nel corso dell’operazione disposta dalla Dda di Catanzaro e coordinata dai sostituti procuratori Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni, nei confronti delle consorterie, operanti lungo la costa vibonese, Accorinti di Briatico, Il Grande di Parghelia, Larosa di Tropea, strettamente connesse con il clan Mancuso di Limbadi.

Il gip di Vibo Valentia, Alberto Filardo, ha infatti convalidato l’arresto per 19 indagati disponendo nei loro confronti la misura cautelare in carcere disponendo poi il trasferimento degli atti alla Procura di Catanzaro.

Così come ha fatto il gip di Alessandria che, tuttavia, dichiarando la non competenza territoriale, non è neppure entrato nel merito delle accuse a carico di Giuseppe “Pino” Bonavita, fermato nella città piemontese e il cui arresto non è stato dunque convalidato.

Allo stesso modo, a Vibo Valentia, è tornato in libertà Giovanni Rizzo. Resta invece ancora irreperibile Antonino “Nino” Accorinti, l’unico ad essere riuscito a sottrarsi all’operazione. Un altro fermo, quello di Adriano Greco è stato convalidato invece dal gip di Milano.

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