Contestualmente è stata fornita una prima parte di documenti utili a detto scopo e la difesa si è riservata di fornire un ulteriore ampio dossier documentale atto a dimostrare la totale estraneità ai fatti di reato ipotizzati a suo carico con dati ed elementi inconfutabili. L’imprenditore lametino, peraltro, ha chiaramente indicato le ragioni ed i moventi delle mendaci e calunniose accuse a suo carico. In pari tempo, al fine di consentire la regolare e proficua prosecuzione delle attività aziendali, ha immediatamente rassegnato le dimissioni da tutte le cariche sociali ricoperte che, a questo punto, vengono contestualmente assunte dal Sig.Perri Pasquale, il quale a far data dall’immediatezza, assume l’amministrazione e la legale rappresentanza di tutte le società e le aziende del gruppo Perri che continueranno, pertanto, il normale espletamento delle attività di impresa. Sotto il profilo strettamente processuale la difesa sta predisponendo ogni documentazione ed apprestamento utile a confutare radicalmente il teorema di accusa, cosa che avverrà nei prossimi giorni innanzi all’autorità giudiziaria competente.

 

15-05 - Inizieranno domani gli interrogatori per gli affiliati alla cosca Iannazzo e al clan satellite Cannizzaro Da Ponte, raggiunti nell'ambito dell'operazione Andromeda da un' ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale di Catanzaro Domenico Commodaro su richiesta del pm della Dda Elio Romano sotto il coordinamento del procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo e dell'aggiunto Giovanni Bombardieri. I primi ad essere sentiti per rogatoria saranno gli indagati detenuti al carcere di Vibo Valentia. Il maxi blitz antimafia scattato all'alba di eri, ha portato all'esecuzione di 45 misure cautelari in tutto, 36 delle quali eseguite dalla Squadra mobile di Catanzaro, 8 dalla sezione Dia del capoluogo e uno dal Gico . L'operazione ha consentito di svelare l'esistenza di una cosca autonoma, che negli anni ha dato vita ad una mafia imprenditrice, di elite come l'ha definita Lombardo, dedita alle estorsioni a carico di commercianti e imprenditori. Ad alcuni indagati viene contestato il coinvolgimento in due episodi omicidiari quello di Antonio e Vincenzo Torcasio, rispettivamente di 42 e 31 anni e il contestuale tentato omicidio di Vincenzo Curcio, 30 anni. Episodi che si inquadrano in una strategia volta a mantenere l'esclusivo controllo del territorio Lametino, anche attraverso l'eliminazione fisica degli esponenti di spicco della cosca avversa dei Cerra- Torcasio- Iannazzo, attiva soprattutto nel campo estorsivo. Ad alcuni sodali vengono contestati danneggiamenti e detenzione illegale di armi ed esplosivi. Fornitori affidabili di armi per la cosca Iannazzo sarebbero stati gli elementi di spicco del clan Prostamo – Pititto, attiva nella provincia di Vibo Valentia e contigua ai Mancuso di Limbadi.

Gabriella Passariello