Ci sarebbe anche la lunga mano della cosca Iannazzo – Giampà sui lavori che hanno riguardato dal 2011 l’aeroporto Marconi di Bologna. E’ quanto emergerebbe dalle carte dell’operazione Aemilia che ha portato all’arresto di 160 persone in tutta Italia nell’ambito di un’indagine anti ndrangheta. Nelle ultime ore gli uomini dell’Arma e delle Fiamme Gialle sarebbero stati impegnati in una perquisizione  negli uffici dell’aeroporto bolognese per raccogliere un maggior numero di indizi e prove. Nel mirino delle indagini la società Elledue che si aggiudicò l’appalto per realizzare il finger, che collega il gate di un terminal agli aerei. E proprio l’Elledue sarebbe per il Gip "ritenuta contigua agli ambienti della criminalità organizzata lametina".


Sostanzialmente la ditta si sarebbe occupata di partecipare alla gara per poi fare inserire nell’esecuzione dei lavori Giuseppe Giglio, arrestato lo scorso mercoledì come elemento di raccordo tra azienda e criminalità organizzata.


Per il Gip "la collaborazione tra Giuseppe Giglio e la Elledue consisteva anche nell'invio di manodopera che la ditta provvedeva ad assumere formalmente».Intanto, dall’aeroporto Marconi di Bologna Enrico Postacchini, presidente del presidio, fa sapere di considerarsi parte lesa «non soltanto perché i finger dell'aeroporto dovevano essere pronti quest'anno», ma anche « perché ci troviamo col sospetto che gli appalti pubblici possano essere assegnati a chicchessia".