Placido Giacobbe dovrà affrontare un nuovo processo d’appello per il delitto di Arcangelo Pelaia, ucciso in pieno centro nel giugno 2013
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Placido Giacobbe dovrà affrontare un nuovo processo d’appello per l’omicidio di Arcangelo Pelaia. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso della procura generale di Reggio Calabria. Il pg, infatti, aveva impugnato la sentenza che era stata emessa, lo scorso anno, dalla Corte d’assise d’appello della città dello stretto, con la quale era stata annullata la condanna all’ergastolo che il gup di Palmi aveva comminato a Placido Giacobbe (difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Domenico Putrino) e a suo cugino Alessandro Giacobbe (avvocati Contestabile e Mimmo Infantino).
Per quest’ultimo, invece, gli ermellini hanno rigettato il ricorso del pg mandando assolto in maniera definitiva il gioiese. La procura generale aveva chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per entrambi gli imputati.
I due sono rimasti coinvolti nell’inchiesta della procura di Palmi sull’omicidio di Arcangelo Pelaia, ammazzato in pieno centro a Gioia Tauro il 29 giugno 2013. Nel procedimento sono imputati anche Marcello Giacobbe e Giovanni Polimeni, per i quali è stata confermata in appello la condannata all’ergastolo emessa dalla Corte d’assise di Palmi, e Biagio Giacobbe, per il quale i giudici d’appello hanno applicato un piccolo sconto di pena da 22 a 20 anni di carcere.
Pelaia è stato ucciso con 9 colpi d’arma da fuoco mentre era a bordo della sua auto, mentre la vittima stava passando davanti al palazzo municipale.
Il movente sarebbe la vendetta orchestrata dalla famiglia Giacobbe in risposta al duplice omicidio avvenuto il primo luglio 2005, quando furono uccisi Leonardo e Saverio Giacobbe, delitto per il quale il fratello di Arcangelo, Giuseppe Pelaia era rimasto coinvolto.