Locri - I carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato due persone con l’accusa di essere i mandanti dell’omicidio di Fortunato Larosa, il medico oculista di 67 anni, ucciso in un agguato l’8 settembre del 2005 tra Canolo e Gerace, nella Locride, mentre in auto rientrava a casa. Gli esecutori materiali dell’omicidio furono due persone armate di fucili calibro 12 caricati a pallettoni e il movente sarebbe legato ad una vendetta mafiosa.

Fortunato Larosa, secondo quanto è emerso dalle indagini, non tollerava la sistematica invasione dei suoi terreni da parte di capi di bestiame di proprietà di una famiglia appartenente ad una cosca di 'ndrangheta, le cosiddette “vacche sacre”, questo, secondo gli inquirenti, il motivo dell’omicidio.

 


Gli arresti sono stati eseguiti nei confronti di Giuseppe Raso (già detenuto in regime di arresti domiciliari per altra causa) e del cognato Domenico Filippone, entrambi residenti in c.da S. Nicola.
In particolare, i due sono ritenuti responsabili di avere, in concorso fra loro con altri soggetti non identificati, deciso, organizzato ed eseguito l’omicidio del dottor La Rosa, con l’aggravante di cui all’art. 7 l. n. 203/91 per aver commesso il fatto con modalità intimidatorie di tipo mafioso ed allo scopo di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, nella propria articolazione territoriale denominata “Locale di Canolo”, e precisamente al fine di punire il La Rosa per non aver tollerato la sistematica invasione dei propri terreni da parte di bestiame di proprietà del nucleo familiare Filippone/Raso, e così ribadire la propria egemonia mafiosa sul territorio, nonché al fine di favorire l’attività di allevamento e commercializzazione di bovini, di interesse per i vertici del sodalizio e condotta anche attraverso atti di violenza o minaccia e con la pretesa del pascolo abusivo su terreni altrui, da tollerarsi in virtù del potere di intimidazione derivante dall’appartenenza del Raso alla ‘ndrangheta.