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WCENTER 0XJDCDVDOE 20090323 - CATANZARO - CLJ - IMBAVAGLIATA PER RAPINA, ANZIANA MORTA A CATANZARO. Una immagine di Antonia Critelli. L'hanno sorpresa nel sonno, legata ed imbavagliata per poter razziare nel suo appartamento senza essere disturbati. Il suo cuore non ha retto ed e' morta, probabilmente all'insaputa degli stessi rapinatori. E' successo a Catanzaro, al sesto piano di un edificio in viale Pio X, nel quartiere di Pontepiccolo, a nord della citta'. Vittima dei rapinatori Antonia Critelli, di 80 anni. Il decesso, avvenuto la notte scorsa, potrebbe essere avvenuto per soffocamento o per un malore. Su questo sara' l'autopsia a fare chiarezza. I banditi, approfittando della presenza all'esterno dell'edificio di un'impalcatura sistemata per lavori di ristrutturazione della facciata, sono saliti sino al sesto piano, probabilmente sapendo che li' viveva da sola una donna anziana, quindi un facile bersaglio. ANSA/BELCASTRO-ARENA/DRN
Trent’anni di reclusione ciascuno per Silvano Passalacqua, 46enne e Domenico Veneziano, 26enne, giudicati con rito abbreviato, imputati per omicidio volontario pluriaggravato e rapina aggravata ai danni di Antonia Critelli, uccisa a Catanzaro nella notte fra il 22 e 23 marzo 2009 nella sua casa a Pontepiccolo, quartiere del Capoluogo. Il gup ha confermato le richieste di pena formulate dal pm Fabiana Rapino. L’omicidio di Antonia Critelli, madre del presidente di Confcommercio Pietro Tassone, avvenuto sei anni fa, sconvolse un’intera città. La donna fu uccisa da due persone che entrarono in casa sua di notte servendosi di una impalcatura per rapinarla consapevoli che la donna era titolare di alcune attività commerciali importanti. I ladri indossarono guanti di lattice e poi legarono la vittima con del nastro adesivo. Dopo averla aggredita e molestata l’hanno soffocata premendole un cuscino sul volto. Dopo oltre cinque anni di delicate indagini svolte dalla Polizia, la Procura procedette al fermo di Passalacqua, eseguito il 3 aprile del 2014, convalidato dal giudice per le indagini preliminari che emise un’ordinanza di custodia in carcere per lui e per Veneziano. Ad incastrare i presunti responsabili, spiegarono gli investigatori, fu soprattutto un pezzo del guanto in lattice adoperato da uno dei malviventi dal quale fu possibile estrarre il Dna poi identificato con quello di uno degli imputati.