L'imputato è accusato di aver ucciso il pensionato ad Arghillà. Alla base del delitto motivi di gelosia. Ma si indaga ancora per scoprire eventuali complici
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Trent’anni di carcere. Questa la richiesta di pena invocata dal pubblico ministero Paolo Petrolo nei confronti di Enzo Bevilacqua, il 38enne rom accusato di aver ucciso Antonino Barresi, nella notte del 13 gennaio 2018 ad Arghillà.
Il cadavere del pensionato di Villa San Giovanni fu trovato carbonizzato sotto la propria autovettura. Nel corso della propria requisitoria, il pm ha ribadito le aggravanti contestate a Bevilacqua: in primis i futili motivi, ma poi anche la gelosia nei confronti del pensionato che, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva una relazione sessuale con la moglie dell’imputato. Bevilacqua, da parte sua, ha ammesso parzialmente le responsabilità, sebbene pm e investigatori siano convinti che l’uomo non abbia agito da solo, ma coadiuvato da altri soggetti che non sono stati individuati. Intanto per Bevilacqua si profila un giudizio, in abbreviato, che potrebbe costargli 30 anni di reclusione.
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