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Omicidio questa mattina a Catanzaro. A cadere sotto i colpi d'arma da fuoco Gregorio Mezzatesta, 54 anni, di Soveria Mannelli (in foto), ucciso intorno alle 7.30 in via Milano, nel pieno centro storico del capoluogo di regione. Si tratta di un dipendente delle ferrovie calabro lucane raggiunto da diversi colpi di pistola.
Secondo una prima ricostruzione, il 54enne era sceso insieme a un collega per prendere un caffè. Rientrando in auto è stato raggiunto dai colpi d'arma da fuoco esplosi da ignoti a bordo di una moto. La vittima sedeva sul sedile passeggero. Alla guida dell'auto si trovava un collega che è rimasto illeso.
La zona dove è avvenuto il delitto si trova a pochi metri di distanza dall'autostazione delle Ferrovie della Calabria e, anche per questo, è particolarmente trafficata. Presenti polizia e carabinieri per i rilievi e l'avvio delle indagini. Sul posto anche la scientifica e il medico legale Maria Chiarelli. Procedono i pm Vincenzo Capomolla e Paolo Petrolo.
Gli inquirenti stanno procedendo ad acquisire le immagini del sistema di videosorveglianza.
La pista mafiosa. La vittima è il fratello di Domenico Mezzatesta il quale insieme al figlio Giovanni era stato condannato dal gup di Lamezia Terme, al termine di un processo con rito abbreviato, alla pena dell'ergastolo per l'omicidio dei lametini Francesco Iannazzo, 29 anni, e Giovanni Vescio, 36 anni, uccisi il 19 gennaio 2013 all'interno del bar “Reventino” di Decollatura. Giovanni Mezzatesta, ex vigile urbano di Decollatura sarebbe intervenuto sul luogo dell'omicidio con un'arma a sostegno dell'azione di fuoco posta in essere dal padre.
L'8 giugno 2016 la Cassazione ha annullato con rinvio le condanne all'ergastolo per i due imputati e il nuovo processo d'appello a Catanzaro dovrà essere ancora celebrato. Giovanni Mezzatesta, oltre che dall'avvocato Francesco Loyacono, era difeso da Francesco Pagliuso, a sua volta ucciso lo scorso agosto a Lamezia Terme. Al momento gli investigatori sono impegnati a capire se tra l'omicidio odierno e il fatto di sangue di Decollatura vi sia un collegamento nell'ambito delle dinamiche della'ndrangheta lametina che potrebbe aver agito in “trasferta” a Catanzaro.