Il dipartimento Turismo della Regione Calabria, «in merito ad alcune notizie di stampa relative alla partecipazione della Regione al 'Festival dei Due Mondi di Spoleto', secondo cui i fondi della Regione Calabria sarebbero serviti per liquidare fatture relative al pernottamento di artisti come ad esempio Raffaella Carrà ed altri, rileva l'assoluta infondatezza di dette notizie». È quanto si legge in una nota diffuso dall'ufficio stampa della Giunta regionale della Calabria in merito all'inchiesta della Procura di Catanzaro nella quale il presidente Mario Oliverio è indagato per peculato. Il dipartimento, nella nota, precisa che: «agli atti del fascicolo relativo alla partecipazione della Regione Calabria al 'Festival dei Due Mondi di Spoleto' edizione 2018, non risultano acquisite e liquidate fatture per la partecipazione e/o pernottamenti di artisti alla manifestazione; risulta esclusivamente acquisita e liquidata con Decreto D.G. n. 9247/2018, la fattura elettronica per i servizi di promozione e comunicazione erogati in occasione della partecipazione della Regione Calabria all’evento».

Fin qui la nota stampa della Regione. Se non fosse che nell’ordinanza del Tribunale che ha disposto il sequestro di 95.500 euro nei confronti del presidente Oliverio, i magistrati della Procura annotano con puntualità le spese contestate. E al punto 2.2.1 dell’atto scrivono “organizzazione dell’evento: il costo complessivo a carico della Regione è pari a Euro 21.500”. Poi entrano nel dettaglio:“Vitto e pernottamento, complessivi 17.686,87 euro scaturenti da nr. 18 documenti fiscali elementari, prodotti da nr. 8 strutture ricettive site in Spoleto e relativi al pernottamento da soggetti a vario titolo invitati ai talk quali intervistati (es. Raffaella Carrà, Carlo Freccero, etc.)”. Insomma o il dipartimento regionale non sa cosa ha pagato con i soldi pubblici del turismo calabrese, oppure tenta di smentire in maniera decisamente goffa le deduzioni degli inquirenti prima di arrivare in tribunale. 

 

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