I dati sono stati riferiti durante la cerimonia dal presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Introcaso. Presente anche il guardasigilli, Alfonso Bonafede che ha rassicurato sulla sua vicinanza alla Calabria
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«Il distretto di Catanzaro in regime di epidemia è stato il più produttivo d'Italia». Così il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, ha inaugurato l'anno giudiziario a Catanzaro. Cerimonia che quest'anno si è svolta nell'aula bunker di fondazione Terina a Lamezia Terme, più volte richiamata durante gli interventi come segnale della presenza dello Stato in terra di Calabria. Non ultimo il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, che oggi ha tenuto a battesimo l'anno giudizario 2021.
L'aula bunker
«Bisogna precisare quanto sia importante la sinergia delle istituzioni che vanno nella stessa direzione quando si deve raggiungere un obiettivo». Non ha rilasciato alcuna dichiarazione l'esponente del Governo attenendosi al rigido protocollo e snocciolando dati sugli investimenti in termini di risorse umane destinati alla Calabria. «Centoundici unità con qualifica di cancelliere. Nonchè un congruo numero di operatori giudiziari a tempo determinato. Analoga attenzione è stata registrata alla magistratura. Sono state rideterminate le piante organiche degli uffici giudiziari di merito prevedendo la distribuzione di 422 magistrati di cui 14 unità aggiuntive per il distretto di Catanzaro».
Impegno di tutti
«L'applicazione del diritto del processo durante l'emergenza con il contributo determinante di tutti, magistrati e avvocati conduce a risultati dei quali dobbiamo avere felice coscienza» ha proseguito il presidente della Corte d'Appello prima di concedere la parola al componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, Stefano Cavanna.
Le cosche una vera multinazionale
«È un dato oggettivo che l'attività investigativa esercitata nei confronti della 'ndrangheta è testimone della grandissima capacità della magistratura tutta e dalle forze di polizia di questo distretto. Emerge il consolidato modus operandi della criminalità organizzata nel distretto catanzarese he se da una parte continua ad usare la violenza, la forza di intimidazione e di assoggettamento, dall'altra tende ad ascoltare amministratori, imprenditori e funzionari pubblici. Come dimostra la relazione dela Dia e le recenti operazioni della Dda di Catanzaro le cosche calabresi si sono trasformate in una vera e propria multinazionale mettendo le radici in oltre trenta paesi al mondo. È importante fare sentire la vicinanza del Consiglio - ha aggiunto ancora Cavanna - dove l'emergenza è purtroppo diventata permanente».