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Aveva ricevuto una ingiunzione di sequestro, per la demolizione di opere edilizie abusive con il ripristino dello stato dei luoghi, a suo tempo convalidato dalla competente Autorità giudiziaria ed ancora esecutivo, ma il proprietario ha continuato imperterrito a costruire abusivamente, in un fragile territorio collinare sottoposto a vincolo idrogeologico e paesaggistico- ambientale, in località Pellaro del Comune di Reggio Calabria. Inevitabile quindi per il proprietario dei terreni, D.G.N. di 56 anni, ricevere un secondo deferimento all’Autorità Giudiziaria per aver violato i sigilli di sequestro e per la prosecuzione dei lavori abusivi in aree vincolate.
I Carabinieri Forestali della Stazione di Reggio Calabria, giunti sul posto per verificare lo stato dei luoghi unitamente a tecnici dell’Ufficio Urbanistico comunale, hanno constatato come non solo le opere abusive non fossero state rimosse, ma che fossero state edificate nuovi manufatti, consistenti in lunghi muri di contenimento in cemento armato, di altezza variabile da 1,5 a 3 metri, per una lunghezza complessiva di oltre 120 metri già ultimati, nonché l’approntamento delle fondazioni per edificarne di ulteriori 55 metri. Il tutto con l’apparente funzione di consolidare le pendici e creare terrazzamenti, ma inevitabilmente alterando profondamente sia l’assetto idrogeologico sia cambiando, di fatto, la destinazione d’uso delle superfici. Al vaglio degli inquirenti anche la documentazione autorizzativa riguardante la legittimità e la conformità allo strumento urbanistico comunale di un capannone in laterizi e ferro ivi esistente, di proprietà del soggetto indagato.
I militari intervenuti hanno posto sotto sequestro penale le nuove strutture risultate non autorizzate secondo la normativa urbanistico edilizia e paesaggistico ambientale, già convalidato dalla competente Autorità Giudiziaria.