È quanto contenuto nell’esito della perizia richiesta dalla Procura di Venezia che ha riaperto le indagini sul caso dell’agente di Taurianova morta dopo due anni di coma. Sono ancora molti gli interrogativi aperti
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Com'è possibile che sulla canna e sul volano di una pistola, che si presume sia stata usata per uccidersi, non ci siano tracce di sangue? È la domanda da cui partono il legale e i tecnici della famiglia di Sissy Trovato, la giovane poliziotta della penitenziaria morta lo scorso 12 gennaio dopo due anni di coma. Nella giornata di ieri, l'avvocato Girolamo Albanese e i periti Angelo La Marca e Anna Bárbaro hanno diramato una nota per spiegare l'esito della maxi perizia richiesta dalla procura di Venezia, ufficio titolare delle indagini.
«In relazione alle consulenze espletate su incarico della procura di Venezia - si legge nel documento del collegio difensivo - in accoglimento dell’opposizione alla richiesta di archiviazione, si evidenzia che l’accertamento di natura biologica e del dna sull’arma in dotazione a Sissy Trovato Mazza ha rilevato la presenza di due tracce ematiche riconducibili alla vittima nella parte latero-posteriore destra dell’arma.
Stante il loro posizionamento e la loro unicità, si ritiene che possano derivare anche da imbrattamento nelle fasi successive all’evento. Nessuna ulteriore traccia biologica né di Sissy né di altre persone è stata rinvenuta sull’arma che stata sottoposta a prelievi in tutte le sue componenti, impugnatura e grilletto compresi».
L'esito delle perizie fa dunque nascere più di un dubbio al legale e ai due periti.
«L’assenza di tracce ematiche sulla canna e sul vivo di volata - aggiungono - che nel caso di un colpo da contatto e/o ravvicinato rappresenta la parte della pistola dove maggiormente ci si aspetta di ritrovare tracce ematiche e/o residui di materiale organico pone in dubbio l’ipotesi che il colpo sia stato sparato a contatto.
Così come non si può escludere che l’arma sia stata ripulita, tanto meno si può escludere che eventuali tracce biologiche minime derivanti dal maneggiamento dell’arma, qualora fossero state presenti, possano essersi deteriorate nelle precedenti fasi degli accertamenti dattiloscopici e balistici, anche in ragione del tempo trascorso».
Tali risultanze – per il legale e i periti - confermano la necessità di ulteriori approfondimenti sulla dinamica complessiva del tragico evento, ancora non del tutto chiarita.
Per quanto riguarda gli accertamenti sul p portatile di Sissy gli stessi hanno escluso interventi di formattazione o altre anomalie di rilievo. Rimangono ancora da analizzare tutti i file estratti dall’hard disk, che potrebbero fornire spunti utili alle indagini.
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