I due indagati domani compariranno davanti al gip per essere interrogati. Intanto continuano gli accertamenti sulla clinica per presunte omissioni nella vigilanza
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Concorso in sequestro di persona. È questa l'accusa formulata dalla Procura di Cosenza, rappresentata dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, nei confronti di Rosa Vespa e Acqua Moses. I due sono accusati di aver rapito e sequestrato la piccola Sofia, nata appena un giorno prima. La neonata sarebbe stata sottratta impropriamente intorno alle 18:40 del 21 gennaio, mentre si trovava nella stanza con la mamma Valeria, il papà Federico e i nonni.
Le forze dell'ordine hanno ritrovato la bambina in una zona residenziale di Castrolibero, dove la coppia vive. Al momento del ritrovamento, era in corso una festa organizzata dai due per celebrare l'arrivo di un bambino, che avevano deciso di chiamare "Ansel". L'intervento di polizia e carabinieri ha interrotto i festeggiamenti, e Rosa Vespa, messa di fronte all'evidenza – il neonato era in realtà una neonata – avrebbe ammesso le proprie responsabilità.
Domani è fissata l'udienza di convalida degli arresti e gli interrogatori: si prevede che almeno uno degli indagati risponda alle domande del giudice per le indagini preliminari Claudia Pingitore, e del pubblico ministero. Nel frattempo, continuano gli accertamenti relativi alla clinica Sacro Cuore di Cosenza. Si indaga per presunte omissioni nella vigilanza. I due indagati sono difesi dagli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano.