Un'operazione Antidroga è in corso da parte della Guardia di Finanza di Venezia. L'organizzazione criminale, smantellata questa mattina e riconducibile alla 'ndrangheta calabrese, è dedita al traffico di sostanze stupefacenti provenienti dal Sud America. I finanzieri stanno eseguendo perquisizione e arresti in Veneto e Lombardia. Le indagini sono dirette dalla Divisione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo che ha collaborato attivamente con lo Sco (il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno. 

 

L'organizzazione criminale aveva origine nello jonio reggino. Gli investigatori sono partiti dal monitoraggio di alcuni calabresi che risiedevano in veneto. Tra questi è venuta fuori la figura di A. V., domiciliato a Marcon e ritenuto elemento di spicco della 'ndrangheta di Africo già arrestato per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione abusiva di armi. Gli inquirenti hanno scoperto che l'uomo, attraverso un'impresa nel veneziano avrebbe introdotto grossi quantitativi di coca sul territorio nazionale, importandola direttamente dal Sud America, nascondendola tra banane e Ananas. In collaborazione con lo stesso soggetto, anche un sodalizio di origine calabrese attivo in Brianza. I finanzieri hanno effettuato una cosiddetta “consegna controllata” dei carichi con lo scopo di individuarne i responsabili. Si sarebbe così accertato che la droga era trasportata in magazzini presi in affitto a Marghera e Meolo (VE) dove, dopo essere stata separata dalla merce lecita, veniva suddivisa tra i vari componenti dell’organizzazione, per essere poi smerciata sul territorio. Sono state documentare tre significative importazioni di cocaina con un elevato grado di purezza, per un peso di circa 410 kg. Il blitz è scattao nel magazzino di Meolo, dove A.V. ed altri componenti dell'organizzazione sono stati colti in flagranza di reato mentre scaricavano da un furgone 90 casse di falsi tuberi di manioca in materiale plastico, al cui interno erano nascosti i panetti di cocaina (circa 98 kg).

 

Altre venti perquisizioni sono scattate contemporaneamente in Veneto e Lombardi, nei confronti di altri soggetti coinvolti. Le attività hanno consentito di sequestrare altri 30 kg. di polvere bianca, 1 kg. di marijuana, oltre ad un ingente quantitativo di denaro contante e preziosi.

 

Il risultato dell'operazione è di 9 persone arrestate tra cui due ristoratori di origine albanese che, all'interno del loro locale nel centro storico di Venezia, custodivano circa un chilogrammo di cocaina ed altrettanta marijuana, pronta per essere spacciata.

 

Gli arrestati sono i due capi dell'organizzazione Attilio Vittorio Violi, 52 anni, residente da vent'anni a Marcon, "santista" legato alla 'ndrangheta di Africo con precedenti per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione abusiva di armi e Santo Morabito, 52, specializzato nel tenere i contatti tra Calabria, Veneto e Lombardia.

 

In manette anche due fratelli albanesi, Gazmend Tahiray e Tahra Azem.

 

Provvedimenti cautelari anche per Pasquale Virgara, Antonio Catalano, Mariana Dascalu, e suo padre Costantin e infine per Giovanni Rivera.