NOMI | Sarebbe confederata alla cosca dei Taverniti di Gerocarne, nel Vibonese. L'operazione condotta dai carabinieri si è svolta durante la notte scorsa. Sette le persone in carcere e due ai domiciliari (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un nuovo "locale" di 'ndrangheta attivo e confederato alla cosca dei Taverniti di Gerocarne, nel vibonese sarebbe stato scoperto a Stilo, nella Locride, nell'ambito dell'inchiesta Doppio sgarro condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell'aggiunto Giuseppe Lombardo, il gip ha emesso 9 ordinanze di custodia cautelare: 7 in carcere e 2 ai domiciliari. I reati contestati sono associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, produzione, traffico e detenzione di droga.
In carcere
- Fernando Spagnolo (latitante)
- Ilario Spagnolo
- Gesen Spagnolo
- Giuseppe Furina
- Cosimo Panetta
- Giuseppe Tassone
- Cosimo Tassone
- Cosimo Leotta
Ai domiciliari
- Francesco Aiello
- Diego Tassone
Le indagini
Fondamentali per le indagini, condotte dalla compagnia di Roccella Jonica e coordinate dalla Dda reggina, risultanze investigative inerenti personaggi legati a vario titolo alla criminalità organizzata di Stilo e dei Comuni limitrofi, acquisite fin dal 2014, nonché delle dichirazioni di un collaboratore di giustizia e inchieste aventi a oggetto alcuni fatti delittuosi che nel passato avevano insanguinato l'area dello Stilaro – tra cui spiccano gli omicidi di Marcello Gerocitano nel 2005 e Giuseppe Gerace nel 2012.
Il condizionamento mafioso è stato ritenuto particolarmente pregnante dagli inquirenti «interessate a garantirsi il controllo del territorio con la solita metodologia delle imposizioni e dei condizionamenti violenti anche all'attività amministrativa pubblica, da tempo ormai si sono rese artefici della condizione di grave depressione che governa quelle aree calabresi, in tutto asservite alla prepotenza mafiosa che impone le proprie regole e opprime la popolazione con la violenza».
In particolare, sarebbero stati accertati ruoli e gradi dei relativi appartenenti, perlopiù membri di una stessa famiglia, in seno a quella che può essere definita un nuova “locale di ‘ndrangheta”, attivo nel Comune di Stilo e confederato alla cosca dei Taverniti di Gerocarne, nel Vibonese, tanto che un affiliato avrebbe ricevuto la “doppia dote” di “sgarrista” da entrambii locali.
Danneggiamenti, estorsioni e pascoli abusivi
Danneggiamenti, estorsioni, e pascoli abusivi sono i reati che avrebbero consentito alla consorteria di esercitare un capillare e opprimente controllo sul territorio ritenuto di propria “competenza”, ingenerando, grazie anche alla disponibilità di armi, nella popolazione un diffuso timore e senso di omertà.
Tra i vari indagati per associazione di tipo mafioso vi è anche un appartenente alla cosca Ruga - Gallace - Leuzzi, organizzazione mafiosa dell’alto Jonio reggino, basso catanzarese e zone limitrofe, che nel tempo avrebbe messo a disposizione degli associati i propri immobili per lo svolgimento dei riti di affiliazione alla ‘ndrangheta e rivestito, per conto della consorteria criminale, il ruolo di referente territoriale nel Comune di Stilo con la dote di “vangelo”.
Tale circostanza assumerebbe evidenza in occasione dei gravi eventi avvenuti a febbraio e a giugno del 2018 nei confronti di rappresentanti di quell’ente comunale, consistenti rispettivamente nel danneggiamento con colpi d’arma da fuoco dell’auto di un Consigliere di minoranza e nell’incendio della casa rurale del sindaco pro-tempore, allorquando, proprio in virtù del ruolo ricoperto, l’indagato sarebbe interessato da persone legate alla criminalità organizzata di San Luca di scoprire degli autori degli episodi.
Emersi pure elementi indiziari circa un abituale e arbitrario esercizio del pascolo abusivo sulla cosiddetta pineta del Monte Consolino e su un antico castello medioevale, area sottoposta a vincolo paesaggistico e considerata principale attrazione turistica del centro storico di Stilo, da parte dei membri della predetta consorteria mafiosa.
Detenzione e spaccio di droga
Infine, durante la conduzione dell’inchiesta sono stati raccolti elementi indizianti circa l’esistenza di un’associazione dedita alla detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, attiva nei Comuni reggini di Placanica, Stignano, Pazzano e Caulonia, nonché la responsabilità, in capo ai relativi organizzatori, della realizzazione, nel luglio 2018 nel Comune di Pazzano, loc. Tizzana, di una piantagione di cannabis indica di 120 piante, sequestrata e distrutta dai Carabinieri d’intesa con l’Autorità giudiziaria.