L’operazione

‘Ndrangheta e politica a Reggio: tra gli indagati anche il sindaco Falcomatà e il consigliere regionale Neri (Fdi)

VIDEO | Per l’esponente di Fratelli d’Italia e per il dem Sera la Dda aveva chiesto l’arresto, negato dal gip. Nel mirino degli inquirenti irregolarità nei seggi nell’area nord della città per le Regionali del 2020 e 2021 e le Comunali del 2020. In carcere il “Duca” Domenico Araniti

 

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di Redazione Cronaca
11 giugno 2024
06:27

C’è anche Giuseppe Falcomatà (Pd), come riferisce l'ansa, tra gli indagati nell’inchiesta dei carabinieri del Ros per il reato di scambio elettorale politico mafioso. Assieme al sindaco della città metropolitana sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il consigliere regionale Giuseppe Neri, capogruppo di Fratelli d’Italia e un consigliere comunale del Pd, Giuseppe Francesco Sera. Per Neri e Sera, la Dda di Reggio aveva chiesto l'arresto, ma il Gip non ha accolto la richiesta. Nessuna richiesta, invece, era stata fatta per Falcomatà.

L’indagine riguarda la cosca Araniti. Tra gli arrestati, infatti, c’è Domenico Araniti detto il “Duca” e ritenuto il vertice della consorteria mafiosa operante nel territorio di Sambatello, nella periferia nord di Reggio Calabria. Sono 14 complessivamente le misure cautelari disposte dal gip: 7 indagati sono finiti in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati sono associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.


Le irregolarità nei seggi elettorali a Reggio

Le indagini, partite nel 2019, avrebbero illuminato fenomeni di condizionamento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, nel 2020 e nel 2021, e del Consiglio comunale di Reggio Calabria nel 2020. Le presunte irregolarità si sarebbero registrate in alcuni seggi elettorali nell’area nord di Reggio Calabria, in cui la cosca Araniti ha uno storico predominio. Proprio una persona legata da vincoli di parentela a uno dei vertici del clan avrebbe “drogato” le operazioni di voto con l'aiuto di alcuni scrutatori per aiutare il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Neri e il consigliere comunale dem Sera. Secondo l’accusa l’indagato si sarebbe procurato le tessere elettorali di alcuni cittadini impossibilitati a recarsi al seggio barrando la preferenza in favore dei “suoi” candidati. L’uomo, che avrebbe ricevuto in cambio consulenze per il suo intervento, è stato arrestato. 

L’inchiesta della Dda di Reggio Calabria è firmata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dagli aggiunti Musolino e Ignazitto e dal pm Salvatore Rossello. 

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