La Cassazione ha annullato l'accusa di traffico di droga internazionale evidenziando incongruenze nelle prove contro "Schmitt", liberato dopo mesi di detenzione: era stato coinvolto nell'inchiesta contro il clan Abbruzzese-Forastefano
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il proprietario del ristorante tedesco coinvolto nell'operazione antidroga "Gentlemen 2" a Corigliano-Rossano, Rosario Giovanni Fuoco, noto come "Schmitt", è stato recentemente rilasciato dal carcere di Viterbo. La sua liberazione è avvenuta dopo che la Corte Suprema di Cassazione ha accolto il suo ricorso contro l'ordine di custodia in carcere emesso dal Tribunale del riesame.
Fuoco era stato coinvolto nell'inchiesta internazionale sul traffico di droga del clan Abbruzzese-Forastefano, accusato di fornire supporto logistico nel suo ristorante "da Dino" a Francoforte sul Meno e di contribuire finanziariamente all'importazione di cocaina dal Sud America. Il rilascio è stato determinato dalle incongruenze evidenziate dall'avvocato Pasquale Di Iacovo, che ha sottolineato le criticità nelle prove, specialmente riguardo all'implicazione del ristorante nel piano illecito del clan. La Cassazione ha accolto le argomentazioni e annullato l'accusa di partecipazione all'associazione criminale e di importazione di cocaina, rinviando il caso per ulteriore esame.
La decisione della Corte Suprema segue una serie di eventi, comprese le indagini internazionali coordinate da Europol ed Eurojust, che hanno coinvolto l'hackeraggio di un server di Sky-Ecc. L'annullamento con rinvio ha portato a un nuovo giudizio davanti al Tribunale del riesame di Catanzaro, che, seguendo le indicazioni della Cassazione, ha determinato la scarcerazione immediata di Fuoco, detenuto dal settembre 2023 dopo essere stato estradato da Francoforte sul Meno.