Lo hanno trovato morto due giorni fa nella sua casa di Biella. Nella giornata di oggi, la procura della città piemontese ha disposto l'autopsia sul corpo di Simone Canale, il pentito che era stato affiliato alla cosca Alvaro di Sinopoli.

 

L'incarico sarà affidato giovedì. Da qualche tempo l'uomo si sentiva minacciato e ne avrebbe parlato con il suo avvocato, Maria Claudia Conidi del foro di Catanzaro, in quanto testimone di un processo in cui avrebbe dovuto presenziare il prossimo gennaio.

 

Inizialmente l'autopsia era stata negata ai familiari. Il referto del medico legale parla di arresto cardiocircolatorio. L'uomo, 40 anni, dopo essere finito in carcere per truffa aveva conosciuto Antonino Penna, uno degli uomini di punta della cosca Alvaro, che lo aveva fatto entrare nella 'ndrangheta.

 

In almeno due due casi la sua testimonianza, rilasciata al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Giulia Pantano, sarebbe stata fondamentale per gli inquirenti. 

 

Giovedì, infine, il suo corpo senza vita è stato trovato nella sua abitazione di Biella. La procura, adesso, ha disposto l'autopsia per capire se la morte del collaboratore di giustizia possa essere ricondotta a cause naturali