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LAMEZIA TERME (CZ) - Una faida che ha terrorizzato Lamezia Terme. Ferite ancora non rimarginate nella storia di una città insanguinata da una delle guerre di ‘ndrangheta più cruente. Un salto nel passato di quasi un decennio. E’ quello effettuato dalla polizia di Catanzaro che è riuscita a fare luce su uno dei delitti più spietati di quella stagione, quello compiuto davanti alla Chiesa di San Raffaele nel 2005. L’omicidio in questione è quello di Francesco Zagami avvenuto a poca distanza dall’agguato che costò la vita al fratello Domenico. I killer e i mandanti di quell’assassinio hanno un nome ed un cognome.
I mandanti e i killer. Per gli investigatori ad organizzarlo e ad eseguirlo sono state quattro persone, tutte ritenuto esponenti di primo piano della cosca Giampà di Lamezia Terme. Gli inquirenti avrebbero accertato le responsabilità e ricostruito i ruoli di ognuno dei quattro destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale su richiesta della Dda di Catanzaro. I mandanti sarebbero stati Vincenzo Bonaddio e Giuseppe Giampà, boss dell’omonima cosca oggi collaboratore di giustizia. Secondo le risultanze investigative sarebbe stato Aldo Notarianni l’esecutore materiale, ma su luogo dell’omicidio erano presenti Domenico Giampà che guidava la moto e Maurizio Molinaro che invece si è occupato di recuperare i killer dopo l’agguato. Entrambi hanno confessato e ammesso le loro colpe.