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La Procura generale della Corte d'Appello di Catanzaro ha chiesto la condanna per 14 presunti capi e gregari delle cosche attive nelle Preserre del vibonese, nell’ambito del processo scaturito dall'operazione denominata "Luce nei boschi". Il 20 gennaio scorso era stata emessa, invece, la sentenza di primo grado. Nel processo si sono costituiti parte civile otto Comuni del Vibonese e Confindustria Calabria.
I giudici hanno richiesto per i fratelli Bruno e Gaetano Emanuele, accusati di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, rapine e armi, rispettivamente 24 e 22 anni di reclusione; 16 anni per Antonio Altamura, considerato il boss storico delle Preserre; 17 anni e 6 mesi per Francesco Capomolla; 12 anni ciascuno per Franco Idà, Vincenzo Bartone, Pasquale De Masi e Giovanni Loielo; 8 anni per Antonio Gallace e Leonardo Bertucci; ; 8 anni per il collaboratore di giustizia Domenico Falbo; 7 per Nazzareno Altamura e Vincenzo Taverniti; 1 anno e sei mesi per Giuseppe De Girolamo.