"Sulla Calabria domina un silenzio informativo inquietante che va interrotto. Le iniziative che vanno in questa direzione sono benvenute. Sono favorevole anche a nuovi linguaggi, visto che l'universo della fruizione dell’informazione è completamente cambiato, e non possiamo raccontare la ‘ndrangheta senza tenere conto che ci sono persone che non acquisteranno mai un giornale in vita loro e che non guardano la tv generalista. In forme corrette bisogna guardare anche a queste generazioni e aprire a nuovi codici. E' fondamentale rompere il silenzio sulla Calabria". Lo ha dichiarato il magistrato della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, intervistato da Klaus Davi per la trasmissione 'Gli Intoccabili', in onda dal 22 maggio sul canale 19 dell'emittente regionale calabrese LaC e in streaming sul sito Lactv.it.


Pm Lombardo: “Il Caso Maniaci insegna che l'antimafia sociale andrebbe disciplinata”

“Nella fase chiave che stiamo vivendo l'antimafia cosiddetta ‘sociale’ deve avere un ruolo di divulgazione, di agevolamento della comprensione dei fenomeni mafiosi, di individuazione anche di linguaggi nuovi che non si limitano ai classici organi di informazione. Questo ruolo però andrebbe disciplinato. Nel senso che se siamo tutti convinti che l'opera di divulgazione della stampa sia importante, allora è bene fissare delle regole. Per 'disciplinare’ non intendo limitare in maniera restrittiva il modo di fare antimafia. Intendo l'individuazione di macro-categorie all'interno delle quali operare: chi ha in mente per esempio fa delle attività formative nelle scuole si deve muovere all’interno di linee guida indicate dal Ministero dell'istruzione. Non ci possono essere passi falsi perché gli errori rappresentano un vantaggio per le organizzazioni mafiose. Un assist pazzesco alle mafie”. Lo ha dichiarato il pm della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo intervistato da Klaus Davi per il programma "Gli Intoccabili", in onda dal 22 maggio sul canale 19 dell'emittente regionale calabrese LaC e in streaming sul sito Lactv.it."Il caso Maniaci non mi è piaciuto. Bisogna evitare che si ripeta", ha concluso il magistrato Lombardo.

 

Pm Lombardo: "Per combattere mafia non servono conflitti politica magistratura"

"Non credo che la conflittualità tra poteri dello Stato sia utile per chi fa il nostro lavoro in terre bellissime ma difficili come questa. La nostra è una attività portata avanti con enormi sacrifici ma anche con importantissimi risultati. Lo Stato deve recuperare il concetto di squadra, quindi lo sforzo che si fa a livello investigativo deve essere sostenuto con autorevolezza da parte di tutti gli altri organi dello Stato e soprattutto da scelte politiche adeguate. Allo stesso modo la magistratura è tenuta a rispettare certe scelte politiche. Senza questo scambio - che dovrebbe essere costante - noi siamo destinati ad arrivare sempre troppo tardi rispetto alla velocità con la quale si evolvono i fenomeni mafiosi. Noi siamo una cosa sola. Negli anni, c' è stata una distorta interpretazione del principio di autonomia dei poteri dello Stato. Autonomia non significa fare capo a logiche diverse, ma che sulla base c’è il reciproco rispetto dei ruoli". Lo ha dichiarato il pm della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo intervistato da Klaus Davi per il programma 'Gli Intoccabili', in onda dal 22 maggio sul canale 19 dell'emittente regionale calabrese LaC e in streaming sul sito Lactv.it.