Luana Barreca prende le distanze dal marito collaboratore di giustizia. La figlia del boss Filippo Barreca non ci sta e non accetta la decisione di Francesco Labate di saltare il fosso e parlare con i magistrati della Dda reggina. La donna, difesa dall’avvocato Lorenzo Gatto, lo fa sapere attraverso una lettera dattiloscritta, dove spiega che «la scelta di un percorso collaborativo del signor Labate Francesco, riguarda solo ed esclusivamente la sua persona».

La figlia di Barreca non ha dubbi: «Non è intendimento mio e dei miei figli seguire o approvare le scelte compiute dal signor Labate».

Sono parole che pesano quelle della moglie del neo collaboratore: «Se costui ritiene di avere compiuto fatti gravi, tanto da confessarli all’autorità giudiziaria competente, si assume tutte le sue responsabilità e giustamente paghi le conseguenze dei suoi comportamenti illeciti. Per quanto mi riguarda la mia famiglia, intesa io ed i miei figli, non avendo nulla a che vedere con le decisioni del signor Labate Francesco, né tantomeno con i fatti contestati nell’ordinanza custodiale emessa nei suoi confronti, non intendiamo seguirlo nella direzione intrapresa».

Una posizione chiara e netta, dunque, quella di Luana Barreca che, c’è da rimarcarlo, nei primi verbali del marito viene dipinta come persona estranea agli affari illeciti della cosca. Una posizione che, però, adesso si pone in netta contrapposizione con la scelta del marito di collaborare con la giustizia.