È quanto si legge nel rapporto dell'ultima Relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia
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Dall'analisi degli investigatori della Dia, emerge nella Capitale «uno spaccato importante della capacità della 'ndrangheta di infiltrarsi, dissimulando le proprie tracce, nel territorio romano». È quanto si legge nel rapporto dell'ultima Relazione Semestrale della Dia, in particolare in un focus dettagliato sulla "Criminalità Organizzata romana".
Secondo la relazione, «proprio questa sua capacità mimetica rende difficile tracciare una mappatura esatta della presenza sul territorio della Capitale». Diversi sono i riferimenti a vari esponenti di cosche crotonesi, reggine e cosentine. Queste ultime - che hanno referenti delle 'ndrine di San Luca Pelle, Pizzata e Strangio e dei Muto di Cetraro - sarebbero «specializzate nell'usura, nelle estorsioni, nelle rapine, nel traffico di stupefacenti ed armi, avvalendosi anche del supporto di pregiudicati romani».