Il tribunale ha accolto i ricorsi di Palermino Giuseppe Durante, rimesso in libertà e Francesco Luppino posto ai domiciliari
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Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di riesame presentata nei confronti di Palermino Giuseppe Durante (difeso dagli avvocati Fortunato Schiava e Guido Contestabile), di cui è stata ordinata l’immediata liberazione. L’indagato è accusato di far parte della cosca Alvaro.
L’impianto accusatorio si basava sul presunto conferimento di una dote di ‘ndrangheta in occasione di un rituale svoltosi presso il Santuario della Madonna di Polsi; sulla partecipazione a riunioni del sodalizio e sul reperimento di armi da fuoco.
La difesa, dopo aver sostenuto l’impossibilità di dimostrare l’identificazione, ha rappresentato l’assenza di riscontri certi a supporto delle accuse (non essendoci alcuna prova dell’affiliazione, né della presenza dell’indagato a riunioni mafiose) e l’estraneità dell’indagato a dinamiche illecite, come il possesso o il trasferimento di armi.
Le argomentazioni hanno fatto breccia dinanzi all’organo del riesame di Reggio Calabria che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare.
Nella stessa udienza è stata disposta la scarcerazione di Francesco Luppino (difeso dall’avvocato Giovanni Piccolo), anch’egli accusato di associazione mafiosa per il quale è stata disposta la sostituzione della misura carceraria con quella degli arresti domiciliari.
Gli indagati si trovavano in carcere a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare del 25 marzo 2022 firmata dal gip di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione meglio nota come Propaggine.
Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Fortunato Schiava, Guido Contestabile, Giovanni Piccolo e Silvia Forestieri ha disposto l’immediata scarcerazione dei due uomini, dopo oltre 40 giorni trascorsi in carcere.