Una cappa di omertà grava su Sant’Eufemia d’Aspromonte dopo gli arresti della Dda che hanno decapitato i vertici del clan Alvaro. Nessuno parla e anche il parraco si schermisce. Il VIDEO
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«Sono super partes». Così il parroco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, don Marco Larosa, si definisce rispetto all’operazione antimafia che ieri ha decapitato i vertici del clan Alvaro e dell’amministrazione comunale del piccolo centro.
Il sacerdote, al quale la nostra troupe ha tentato di fare domande sul clima che si vive all’indomani dei 65 arresti, si è sottratto alle telecamere e alla fine ha lanciato un messaggio assai equivoco: «Non voglio essere inquadrato… non voglio che si dica che il parroco…». Insomma è stato difficile il ritorno nel paese aspromontano.
Altri cittadini hanno rifiutato di fare commenti, ma dalla guida della comunità parrocchiale non ci si poteva aspettare una simile chiusura. «Questa notizia ha sconvolto gli eufemiesi, noi faremo un momento di preghiera», aggiunge il parroco che non spiega se sta o no dalla parte delle forze dell’ordine che hanno assicurato la bonifica di un consiglio comunale oggi decaduto, in attesa dell’insediamento del commissario già nominato dal prefetto.