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Si è concluso con 6 condanne, un’assoluzione e tre prescrizioni il processo d’Appello a Catanzaro al clan Mancuso di Limbadi e Nicotera nato dall’operazione antimafia denominata “Genesi”, scattata nell’agosto del 2000.
Le condanne
Confermati sei anni di reclusione a testa per i fratelli Diego, Pantaleone (detto “l’Ingegnere”) e Francesco Mancuso, e poi per Giuseppe Santaguida, parente dei Mancuso. A 13 anni di carcere è stato condannato Nazzareno Prostamo di San Giovanni di Mileto, a 6 anni Nicola Zungri di Rosarno. Assolto Giovanni Mancuso, 77 anni di Limbadi, zio degli altri di imputati, che in primo grado era stato condannato a sei anni dal Tribunale di Vibo per associazione mafiosa.
Ridimensionate le richieste dei pm
Prescrizione per Pasquale Pititto di San Giovanni di Mileto, Rocco Angiolini di Dinami e Mauro Campisi di Monsoreto di Dinami. Associazione mafiosa, traffico di droga e armi, usura, rapina ed estorsione i reati a vario titolo contestati. In primo grado i pm della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli e Simona Rossi avevano chiesto condanne per 379 anni di carcere nei confronti di 42 imputati. In 31 erano stati però assolti nel 2013 dal Tribunale di Vibo e le assoluzioni - in mancanza di impugnazione da parte della Procura distrettuale - sono poi divenute definitive.