Conclusa la requisitoria della procura reggina. Il 21 dicembre è prevista la sentenza
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Oltre sessant’anni di reclusione. Questa la richiesta dei pubblici ministeri Stefano Musolino e Walter Ignazitto nel processo “Monopoli”.
La richiesta più pesante è stata formulata nei confronti di Michele Surace a 15 anni di reclusione, accusato di associazione mafiosa, così come Andrea Francesco Giordano, per il quale sono stati chiesti 13 anni. Secondo l’accusa, essi avrebbero assunto il ruolo di «imprenditori di riferimento» della cosca Tegano e delle altre famiglie di ‘ndrangheta; avrebbero interloquito con esponenti apicali delle varie articolazioni territoriali – fra cui i Tegano e la frangia milanese dei Libri – concordando le strategie operative per investire i proventi illeciti e assicurare la partecipazione delle consorterie nel settore immobiliare e del gioco del bingo.
Il tutto avvalendosi della forza d’intimidazione derivante dall’associazione mafiosa, per lavorare in condizione di monopolio». La contestazione, fra l’altro, è con l’aggravante dell’associazione armata e quella di aver finanziato le attività economiche con il prezzo, il prodotto o il profitto dei delitti.
Dodici anni di reclusione, invece, sono stati chiesti nei confronti dell’imprenditore Carmelo Ficara, personaggio molto noto a Reggio Calabria ed accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i pubblici ministeri, Ficara «stringeva un patto sinallagmatico» con la cosca De Stefano ed attraverso questa «espandeva le sue attività economiche a carattere speculativo immobiliare, imponendosi come uno dei principali imprenditori cittadini in tale settore, consentendo alla ‘ndrangheta d’infiltrarsi nella gestione di tali attività economiche lecite».
Nell’impostazione accusatoria, inoltre, vi sarebbe anche l’accusa di fittizia intestazione del bingo di Reggio Calabria, situato nel quartiere Pentimele.
I pm hanno invocato poi 5 anni di reclusione per Giuseppe Surace, Bruno Mandica e Demetrio Modafferi. Quattro anni e 4 mesi sono stati chiesti per Giorgio Giordano, mentre per Giuseppe Giordano sono stati chiesti 4 anni di reclusione. Tre gli anni richiesti per Gaetano Hermann Murdica.
L’unica assoluzione è stata richiesta per Veneranda Surace sulla quale pendeva l’accusa di intestazione fittizia del bingo di Reggio Calabria.
Dopo la requisitoria dei pubblici ministeri Musolino e Ignazitto, che hanno ricostruito le fasi salienti dell’indagine, soffermandosi soprattutto sulle figure di Michele Surace, Andrea Francesco Giordano e Carmelo Ficara, è stato il turno dei difensori, con l’avvocato Andrea Alvaro che ha discusso lungamente per i propri assistiti, confutando, nella prospettazione difensiva, la tesi accusatoria e chiedendo l’assoluzione.
Il processo è stato rinviato al 10 dicembre per la prosecuzione delle arringhe difensive. La sentenza è prevista per il 21 dicembre.
Le richieste
Ficara Carmelo 12 anniù
Surace Michele 15 anni
Surace Giuseppe 5 anni
Giordano Andrea F. 13 anni
Giordano Giorgio 4 anni e 4 mesi
Giordano Giuseppe 4 anni
Murdica Gaetano H. 3 anni
Mandica Bruno 5 anni
Modafferi Demetrio 5 anni
Surace Veneranda assoluzione