Nel report semestrale riferito al periodo gennaio-giugno 2022 presentato in Parlamento si evidenzia come sia merito «della sua struttura coesa, delle sue capacità “militari” e del forte radicamento nel territorio» (ASCOLTA L'AUDIO)
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È la ‘ndrangheta l’assoluta dominatrice oggi della scena criminale, che, Calabria a parte, interessa quasi tutte le regioni italiane. Merito «della sua struttura coesa, delle sue capacità “militari” e del forte radicamento nel territorio». È quanto evidenzia la relazione semestrale, riferita al periodo gennaio-giugno 2022, curata dalla Dia e presentata in Parlamento.
Gli esiti recenti delle più rilevanti inchieste restituiscono ancora una dimensione della ‘ndrangheta, sempre pervicace nella sua vocazione affaristico-imprenditoriale, che ha sinora dimostrato di saper diversificare gli investimenti orientandoli anche negli ambiti economici leciti che maggiormente risentono dell’attuale crisi finanziaria. La criminalità organizzata calabrese sa proporsi a imprenditori in crisi di liquidità dapprima come sostegno finanziario, subentrando poi negli asset e nelle governance societarie per capitalizzare illecitamente i propri investimenti.
Non solo, ma l’attività di prevenzione antimafia condotta dai Prefetti, nella regione di origine e in quelle di proiezione, ha disvelato «l’abilità delle ‘ndrine d’infiltrare le compagini amministrative ed elettorali degli enti locali al fine di acquisire il controllo delle risorse pubbliche e dei flussi finanziari, statali e comunitari, prodromici anche ad accrescere il proprio consenso sociale. Anche al di fuori dei territori di origine, la ‘ndrangheta esprime «la sua spiccata capacità imprenditoriale grazie ad ingenti risorse economiche derivanti dal narcotraffico». I sodalizi calabresi, in tale ambito, continuano a rappresentare gli interlocutori privilegiati per i cartelli sudamericani in ragione degli elevati livelli di affidabilità criminale e finanziaria, garantiti ormai da tempo. «Negli ultimi anni - sottolinea la Dia - anche l’Africa occidentale, in particolare la Costa d’Avorio, la Guinea-Bissau e il Ghana, è diventata per le cosche di ‘ndrangheta uno snodo logistico sempre più importante per i traffici internazionali di droga».
Nel suo complesso la 'ndrangheta vanta interessi con molti Paesi europei (Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Romania, Bulgaria e Malta), il continente australiano e quello americano (Canada, USA, Colombia, Perù e Argentina)». Centrali, in questa attività, i porti di Gioia Tauro (per la Calabria) e quelli di Genova, La Spezia, Vado Ligure e Livorno per l'alto Tirreno.