Si susseguono i messaggi di cordoglio da parte di politici locali e nazionali, rappresentanti di partito e delle istituzioni a tutti i livelli sulla tragedia immane di questa mattina che è costata la vita a decine di migranti.

Alecci: «È il giorno del dolore»

«Oggi è un giorno triste. Quello che è accaduto e sta accadendo sulla costa ionica, a Cutro, è una tragedia immane. Sono profondamente addolorato per la perdita di tante vite umane, tra cui molti bambini. Le immagini e le testimonianze che ci giungono dai vari canali raccontano qualcosa di straziante. Le urla dei bambini, delle donne, degli uomini ci lascia veramente senza parole. Non esiste ideologia o colore politico davanti a questa tragedia, davanti a tanto dolore. Domani cominceremo a cercare i colpevoli, ma oggi è il giorno del lutto, del cordoglio, della speranza di salvare altre vite. Un grande ringraziamento deve essere fatto ai soccorritori e alle forze dell’ordine che nonostante il persistere di condizioni meteo proibitive si stanno adoperando per la ricerca dei superstiti e l’assistenza ai sopravvissuti. Non possiamo restare indifferenti, dobbiamo fare di più, l’Europa tutta deve fare di più». Lo scrive il consigliere regionale Ernesto Alecci.

Azione Calabria: «Basta stragi nel Mediterraneo»

«Raccogliamo e condividiamo le parole del presidente Mattarella. Sulle politiche di immigrazione l'Europa deve assumere piena responsabilità. Il naufragio di migranti a Crotone pone nuovamente e tragicamente all'attenzione del Paese e della comunità internazionale la mancanza di una politica efficace sulle politiche migratorie, che non può essere solo Italiana e non solo tesa alla repressione del controllo dei trafficanti di essere umani». Così in una nota il partito di Azione in Calabria guidato da Fabio Scionti. 

E continua: «Riteniamo che l'impegno europeo di governo del fenomeno, sia attraverso un’azione di diplomazia internazionale, di attivazione di corridori europei sicuri, ma soprattutto di controllo e di gestione dell'accoglienza per la reale integrazione dei migranti, non sia più rinviabile. Non vogliamo più assistere a queste catastrofi nel Mediterraneo - conclude la nota -  nè restare inermi davanti a queste tragedie di uomini, donne e bambini che cercano soltanto una vita migliore».

Unindustria Calabria: «Tragedia che scuote tutto il Paese»

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, nell’esprimere a nome di tutti gli industriali calabresi profondo cordoglio e solidarietà per le vittime della tragedia del mare avvenuta alle prime luci dell’alba di oggi nel Crotonese, ha aggiunto: «L’immane tragedia di questa mattina ha profondamente scosso tutto il Paese e il mondo imprenditoriale calabrese non è indifferente davanti a un dramma umano di enormi proporzioni. In queste ore in cui il dolore della tragedia non rallenta la frenetica attività di soccorso e assistenza, ci sentiamo di esprimere il nostro sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e ai soccorritori che, nonostante le condizioni marine avverse, stanno profondendo ogni sforzo per non lasciare al mare i corpi, per individuare eventuali superstiti e assistere i naufraghi».

Arci Crotone: «L’ennesima strage di Stato»

«La tragedia che ha colpito il nostro territorio in queste ore è l’ennesima violenta ed ineluttabile dimostrazione che la gestione e la regolamentazione delle politiche migratorie che Ue ed i governi degli Stati membri compiono ed hanno compiuto in questi anni sono sbagliate e sono la sola causa di tragedie e morti ingiuste. Il tragico naufragio di un’imbarcazione carica di migranti rappresenta l’ennesima strage di Stato, perché questi eventi sono il risultato diretto delle politiche di esternalizzazione delle frontiere europee, istituzionalizzate nel nostro Paese con l’Accordo Italia-Libia, sono il risultato di quella scelta trasversalmente accettata e sostenuta di continuare a delegare ai trafficanti di uomini la gestione dei flussi migratori. La migrazione è un fenomeno umano fisiologico che esiste da che esiste l’uomo e non sarà fermato dalla demagogia xenofoba e dalle sue leggi. Fino a che la priorità dei governi sarà rappresentata dall’obiettivo di impedire il diritto a migrare, fino a che la politica non si porrà l’obbligo giuridico e morale di rispettare e proteggere le persone che migrano la gestione criminale resterà indisturbata e le morti continueranno a pesare sulla coscienza delle nostre Istituzioni. Fino a che il dibattito politico sarà concentrato sulla repressione della solidarietà e dei diritti fondamentali i veri criminali trafficanti di essere umani resteranno impuniti e le persone continueranno a morire. Davanti a queste stragi autorizzate invece si fomenta la retorica xenofoba e la bieca demagogia che vorrebbe svuotare il mare con un secchiello. E mentre la politica prepara le condizioni per costruire ancora più muri, che sarà ancora più pericoloso scalare e che produrranno altre morti innocenti, le persone si riversano sulla spiaggia nel tentativo di portare tutto l’aiuto possibile. Mai come in questi anni la politica ha dimostrato di essere totalmente distante e slegata dai territori. Al ministro Piantedosi che oggi si precipita in Calabria per assistere al frutto delle politiche di respingimento, chiediamo rispetto per le vittime e per i cittadini della provincia di Crotone che a mani nude combattono il mostro dell’odio ed affermano il valore della solidarietà umana. Ci dica il Ministro quando questo governo intenderà affrontare con cognizione di causa i problemi reali di un territorio di transito e frontiera quale è la provincia di Crotone. Poi taccia, per rispetto». Lo scrive il presiedere Arci Crotone, Filippo Sestito. 

Tavernise: «L’Europa sia unita»

«Solo ieri celebravamo a Sibari la bellezza della Calabria. Oggi invece vestiamo la nostra regione a lutto. Mentre i calabresi scappano in cerca di una vita migliore, la nostra regione si fa terra di approdo per chi vuole un futuro diverso. È un paradosso che si fa Stato. Da tanto, troppo tempo infatti la nostra regione registra un numero elevato di sbarchi. Ma quello di oggi è un bilancio pesante, troppo pesante per poter continuare a trattare questa problematica con vuoti slogan propagandistici. Quella di Cutro è una tragedia che segna un punto di non ritorno nella questione migratoria del Mediterraneo. Abbiamo bisogno di soluzioni concrete al fenomeno che da troppo tempo è all'attenzione della politica nazionale ed europea senza alcuna valida conclusione.  Lo sdegno e il cordoglio di queste ore siano un input per una narrazione reale e per una presa di posizione corale, fuori dai nazionalismi, verso un aiuto concreto dell'Europa all'Italia e dell'Europa a chi sfugge da guerre, carestie e persecuzioni politiche. L’Europa sia unita intorno a quella solidarietà che è valore condiviso da tutte le istituzioni democratiche», così Davide Tavernise capogruppo M5s in consiglio regionale.

Versace (Azione): «Servono scelte serie e definitive sul dramma dei migranti»

«L’ennesima tragedia avvenuta a Crotone ci richiama al dramma dell'immigrazione sul quale non è più possibile rinviare decisioni. Occorre assumere serie e coscienziose politiche di coordinamento internazionale affinché il Mediterraneo smetta di essere un mare cimitero e diventi invece il mare del dialogo e della pace, come tutti auspichiamo». È quanto afferma in una nota il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dirigente regionale di Azione Carmelo Versace. 

«Il tema dell’integrazione - ha aggiunto Versace - deve essere al centro dell’agenda politica regionale e nazionale, non possiamo più attendere oltre o assistere ad emanazione di decreti che pregiudicano la vita di questa povera gente che fugge dalla propria terra per fame o disperazione». «Il nostro Partito a livello nazionale Azione- Italia Viva-Renew Europe ha più volte chiesto la fine di questo continuo stillicidio ponendo la questione in maniera seria e responsabile, mettendo l’accento su una tragedia che colpisce anche la nostra comunità metropolitana di Reggio Calabria. Da anni - aggiunge Versace - assistiamo a soluzioni tampone, che però non riescono ad affrontare la questione in maniera netta, ma continuano a rinviare il problema attraverso scelte poco coraggiose che spesso appesantiscono il nostro sistema Paese, ma senza mai risolvere definitivamente il dramma di migliaia di persone che ogni anno attraversano il Mediterraneo in condizioni disumane». «Sono convinto che su tematiche come queste non possano esistere divisioni ideologiche. Siamo piuttosto di fronte alla necessità di costruire ponti per quei territori capaci di trasformare un problema in risorsa mediante una reale politica di "integrazione" prima di tutto culturale e sociale, successivamente economica, non smettendo mai di ringraziare gli uomini delle forze dell’ordine che ci supportano nella gestione di queste importanti tragedie umanitarie».

Fratoianni (Si): «Potevano essere salvati»

«Un carico residuale in fondo al mare, vero eh? Se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso forse potevano essere salvati. Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un 'carico residuale' vero governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati. #migranti". Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni .

Rosato: «Tragedie che si possono evitare»

«A Crotone decine di morti sulle nostre coste, vittime incolpevoli di tragedie che si possono evitare. Non si può restare indifferenti».  Così in un tweet il deputato di Azione - Italia Viva Ettore Rosato.

Sindaco di Crotone:  «Profondo dolore per naufragio»

«Quello che è avvenuto al largo di Steccato di Cutro è una tragedia. Mentre mentre si stanno ancora raccogliendo aggiornamenti, le notizie che sono già pervenute sono drammatiche». Lo afferma il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dopo il naufragio di migranti con decine di vittime.

«Avvertiamo - aggiunge - un profondo dolore che in questo momento accomuna tutta la comunità cittadina. Ci siamo immediatamente attivati attraverso il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per dare il nostro supporto alle Forze dell'Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e a tutti coloro che in queste ore sono impegnati sul posto della tragedia»

Anpi: «La politica rifletta su tragedia Crotone»

«Una tragedia terribile e dolorosa, neonati donne e uomini annegati sulle coste del mare di Crotone. Non si conosce il numero dei morti ma si parla di 35 corpi già recuperati, ancora tanti dispersi. Ancora una volta assistiamo alla morte di esseri umani in cerca di una vita migliore». Lo afferma in una nota Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria e componente del Comitato nazionale Anpi. «Rifletta la politica, lo faccia il governo con le sue direttive disumane sui soccorsi, sulle Ong, sull'accoglienza diventata un miraggio per tantissimi migranti. L'Anpi della Calabria esprime vicinanza e solidarietà mettendosi a disposizione per quanto di utile sarà necessario», conclude Vallone. 

Sbarra (Cisl):  «Sgomenti per tragedia, Ue faccia di più»

«La terribile tragedia dei migranti sulle coste del crotonese ci lascia sgomenti. L’Europa deve fare molto di più per coordinare i soccorsi, bloccare il traffico di vite umane, evitare che il Mediterraneo diventi un 'freddo cimitero senza lapidi' come ha detto Papa Francesco». Lo scrive su Twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. 

Saccomanno (Lega): «Dolore profondo»

«Il naufragio di migranti a Crotone, con tanti morti, compreso un bambino, dimostra che questo traffico di essere umani deve essere bloccato. Non è possibile fare finta di nulla, voltarsi dall’altra parte. Un massacro che si sta ripetendo giorno dopo giorno! Non e’ possibile stare fermi. Bisogna intervenire immediatamente. Un dolore profondo che deve far riflettere. Un pensiero alle tante vittime ed ai loro cari. Queste persone che cercano una nuova vita non possono essere consegnati a squadre di criminali che pur di guadagnare qualche migliaia di euro mettono in mare imbarcazioni carrette con il pericolo di certi naufragi. La Lega farà di tutto per cercare di evitare queste morti di tanti innocenti». 

Giuseppe Conte: «Serve Europa presente, solidale e compatta»

«Decine di morti, anche bambini. Vite ingiustamente spezzate. Il Mediterraneo si macchia ancora di sangue. Ora serve mettere da parte gli slogan e far sì che l'Europa sia davvero presente, solidale e compatta nel gestire e controllare i flussi migratori. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri valori, alla speranza che era negli occhi di chi oggi ha trovato la morte».

Matteo Renzi: «Fermare i trafficanti di uomini, non le ONG»

«Ancora una strage di migranti in mare. E ancora una strage di bambini. Lo abbiamo detto anche questa settimana in Senato: vanno bloccati i trafficanti di uomini, non le ONG e i volontari che provano a salvare vite. Un dolore indicibile»

Presidente Consiglio regionale Calabria: «Stop a indignazione rituale»

«Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l'ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s'imbattono in una morte terribile. Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un'esistenza di privazioni nei loro Paesi. C'è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un'Europa che predica bene e razzola malissimo. Ogni volta, si è indotti a credere che l'Europa si occuperà, finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa, delle cause che provocano l'esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell'indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercé dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell'accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà».

«La morte di decine di persone tra cui anche tanti bambini e neonati ci lascia nello sconcerto più totale e, allo stesso tempo, ci invita a non rimanere inermi davanti a quanto accaduto».

Lo dichiara Giovanni Papasso a nome di tutti i sindaci dei Comuni di Anci Calabria in qualità di presidente facente funzioni e delegato dal Consiglio Regionale Anci a traghettare l’associazione all’assemblea congressuale regionale convocata per il prossimo 31 marzo.

I fatti risalgono alle prime luci dell’alba di questa mattina quando un’imbarcazione in legno con oltre duecento migranti ammassati a bordo è naufragata a causa delle cattive condizioni del mare in località Steccato di Cutro in provincia di Crotone.

Papasso (Anci): «Il pensiero di noi sindaci va soprattutto ai bambini»

«Solidarietà e affetto nei confronti delle famiglie protagoniste di queste immane tragedia. L’Anci non manca mai di rispondere “presente” ogni volta che si rende necessario uno impegno straordinario mettendo a disposizione le proprie comunità. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo per il futuro. Come Anci avevamo sottolineato come il tema delle rotte fosse un aspetto particolarmente complesso da tenere in considerazione nelle politiche di governance del fenomeno. In questa triste giornata – chiude Papasso – il pensiero di noi Sindaci va, in particolare, ai tanti bambini in cammino costretti a cercare altrove il proprio futuro e dove, invece, spesso trovano la morte proprio perché costretti ad affrontare, come stavolta, rotte sempre più pericolose».

Il presidente del Senato La Russa: «Dolore e rabbia»

«Esprimo dolore e rabbia per l'ennesima tragedia avvenuta in mare con decine e decine di donne, uomini e bambini rimaste vittime di facili promesse e del business dei trafficanti di esseri umani. L'Europa comprenda che l'immigrazione clandestina è un problema di tutti e che l'Italia non può e non deve essere lasciata sola. A fronte della legittima e doverosa accoglienza per coloro che ne hanno diritto, occorrono politiche europee che impediscano agli scafisti di fare affari sulla pelle delle persone e soprattutto il ripetersi di simili tragedie». Lo dichiara il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Carfagna (Azione): «Fermare i trafficanti di esseri umani con azione Ue»

«Un'altra strage di migranti, disperati in fuga dai loro Paesi per cercare un futuro migliore. Perché solo la disperazione può spingere una madre a imbarcarsi con i suoi bambini su trappole a malapena galleggianti. Salvare vite umane deve essere sempre la priorità e accanirsi contro chi lo fa è sbagliato oltre che inutile. Allo stesso tempo occorre fermare i trafficanti di esseri umani attraverso un'azione europea seria e rigorosa, che coinvolga, investendo risorse significative, i Paesi di transito e di provenienza in cambio del loro impegno a bloccare i flussi illegali. Senza unità, senza un approccio comune europeo, umano, sarà impossibile fermare simili tragedie». Lo scrive su Facebook Mara Carfagna, presidente di Azione.

Gruppo Pd della Camera: «Serve azione decisa dell'Ue»

«L'ennesima strage di innocenti nel Mediterraneo. Decine di vittime tra cui tante donne e bambini. Non è l'ora delle speculazioni e delle bandierine. Si faccia tutto ciò che è possibile perché non accadano più tragedie simili, per fermare questa strage. Con misure animate da umanità, che non mirino a tenere le navi Ong lontane dai luoghi dove possono salvare naufraghi (come il governo ha fatto con l'ultimo decreto) e con una azione decisa con l'Unione europea affinché si superino i veti di quei paesi contrari ad una politica comune». È quanto scritto in una nota del gruppo Pd della Camera.

Radicali italiani: «Basta ostacolare Ong, salvare vite priorità»

«Siamo profondamente addolorati per le persone che hanno perso la vita a largo della Calabria e listiamo a lutto i nostri social. Salvare vite umane è la priorità, ma non sembra sia così dagli ultimi interventi di Piantedosi e del governo», dichiara in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani. «L'ultima tragedia nel mare calabrese conta ancora morti che si aggiungono alle decine di migliaia nel Mediterraneo negli ultimi anni. Una strage immane. Basta allora ripetere che bisogna bloccare le partenze o evocare fantomatici blocchi navali o invano e stancamente chiamare in causa l'Europa. Le cose da fare subito sono note ai decisori politici da tempo, come sottolineiamo anche con la campagna Ero Straniero. Innanzitutto serve non ostacolare il soccorso in mare ma anzi fare in modo che ci sia una missione di soccorso, come è stata Mare Nostrum, a trazione europea. Servono poi corridoi umanitari per chi cerca protezione e asilo. Infine bisogna organizzare canali di ingresso legali e accessibili per chi vuole venire a vivere e lavorare in Europa. Basta propaganda, basta ostacolare le Ong. Ci vogliono azioni concrete e immediate, che non possono essere più disattese», conclude. 

Bonelli (Verdi): «Pesa sulla coscienza di Ue e Governo»

«Questo ulteriore naufragio pesa sulla coscienza delle istituzioni europee e del governo italiano. I decreti sulle ONG approvati dal governo Meloni ostacolano i salvataggi in mare». Lo scrive in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. «Tutti noi abbiamo sulla coscienza le morti nel Mar Mediterraneo, ma la cosa più grave è l'assenza di una volontà nel realizzare i salvataggi e di non creare le condizioni per una politica di aiuti e cooperazione che non sia subordinata a regimi dittatoriali e violenti, a partire da quello libico. Gli ennesimi morti in mare, avvenuti davanti a una spiaggia del Crotonese, uniti alle 1.377 persone morte o scomparse nel Mediterraneo centrale durante il 2022, devono portare a un urgente cambiamento di rotta. Quanto accade - prosegue l'ecologista - è il fallimento della strategia di Meloni, che poco meno di un mese e mezzo fa aveva dichiarato che la soluzione alla questione migratoria non era né la riforma del regolamento di Dublino, che impone ai richiedenti asilo di presentare domanda di protezione internazionale nel paese di primo approdo, né insistere sulla redistribuzione tra i paesi membri, un meccanismo previsto appunto per evitare che l'accoglienza pesi solo sui paesi di confine. L'unica politica di questo governo sembra essere quella di tagliare le gambe alle organizzazioni non governative che salvano vite umane. Per questo, è necessario che Giorgia Meloni ripensi urgentemente al decreto sulle Ong. Le continue morti nel Mar Mediterraneo richiedono una presa di posizione dell'ONU per fare chiarezza sulle responsabilità», conclude Bonelli.

Cgil: «Causa stragi nelle politiche sbagliate»

«Ancora una volta piangiamo decine di vittime: donne, uomini e bambini partiti su un barcone alla ricerca di una vita migliore, o semplicemente alla ricerca di una possibilità di sopravvivenza. Ma piangere non basta. La prima causa di queste stragi va rintracciata nelle politiche sbagliate». Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Cgil Calabria. «Le politiche europee e del nostro Paese, che insistono sulla esternalizzazione delle frontiere, sulla perseguibilità di chi soccorre e non di chi sfrutta, sulla chiusura dei porti, sono la prima causa di queste tragedie. Non si tratta di speculare, si tratta di dire le cose come stanno e assumersi le proprie responsabilità». Per la Cgil nazionale e la Cgil Calabria: «Occorre favorire politiche di coesione e di sviluppo delle aree più povere del mondo, fermare le guerre, garantire la libera circolazione delle persone, favorire una diversa distribuzione delle ricchezze. Occorre - aggiungono - istituire corridoi umanitari, superare gli accordi di esternalizzazione delle frontiere, rivedere il Trattato di Dublino e il Memorandum con la Libia, impegnarsi per politiche di accoglienza per rifugiati e profughi". "Le stragi continueranno finché non ci sarà un cambio radicale delle politiche che considerino l'immigrazione un fenomeno strutturale e non un problema di sicurezza», concludono.

Ms5 Calabria: «Ue intervenga con risolutezza»

«Ogni vita spezzata inseguendo un futuro migliore è una sconfitta a cui l'Europa della solidarietà deve porre rimedio con risolutezza. Il rispetto per i morti deve essere accompagnato dalla riflessione umana e soprattutto politica per i sopravvissuti, perché dietro le vite distrutte in mare ci sono responsabilità umane e politiche. Chi oggi invita a non speculare sulla tragedia ha costruito la propria carriera politica sulla pelle dei migranti senza mai proporre soluzioni serie, ma solo illusorie politiche repressive che si sono dimostrate irrealizzabili o inefficaci, ma utili solo per soffiare sul fuoco dell'intolleranza alimentata dal disagio sociale dei nostri concittadini. La solidarietà europea deve stare davanti al nazionalismo arrogante, è questa la chiave per farsi carico di un fenomeno così complesso. Il crotonese è luogo di bellezza oggi è chiamato a dare l'ennesimo esempio di umanità. Ai suoi abitanti e a tutte le istituzioni ora impegnate in questa tragedia va la nostra vicinanza». Lo affermano i parlamentari calabresi M5s Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci.

Bombardieri (Uil): «Ue e politica abbiano sussulto»

«Ennesimo naufragio. Uomini, donne e bambini che cercavano un futuro migliore. L'Europa e la politica tutta abbiano un sussulto perché nel Mediterraneo si stanno inabissando anche i nostri valori, la nostra umanità e la nostra civiltà». Lo scrive il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri su twitter commentando il naufragio di migranti al largo della Calabria. 

Franz Caruso, sindaco di Cosenza: «Fermare questa strage di innocenti»

«Non ci sono parole per definire quanto accaduto in mare e sul litorale di Steccato di Cutro. E’ un dolore inenarrabile quello che ci pervade, accresciuto dal numero delle vittime e dalla presenza, tra queste, di molti bambini, anche un neonato, e altrettante donne. Quel che si è verificato è inaccettabile per ogni Stato e comunità civile che hanno il dovere di intervenire con provvedimenti seri e cogenti in grado di mettere fine ad ogni disegno o forma di speculazione da parte di autentici criminali che giocano con la vita altrui, bene insopprimibile che per costoro vale meno di niente. La comunità internazionale ha l’obbligo di adottare le giuste contromisure. E’ inaccettabile, infatti, dover continuare a contare i
morti senza apprestare un energico piano di interventi che, oggi più che mai, diventa sempre più urgente ed ineludibile».

Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano: «Dolore per quello che è accaduto»

«Prima di politici, di professionisti, di operai, di studenti, di pensionati, prima di tutto siamo esseri umani. Ho l'impressione che troppi, troppo spesso, lo dimentichiamo. Dolore per ciò che sta accadendo nel mare di Steccato di Cutro, vicinanza ai sopravvissuti ed a coloro che stanno lavorando per trarre in salvo più persone possibile».