Il professionista risolve problemi finanziari per le cosche di ‘ndrangheta e si concede vacanze lussuose e poltrone al teatro Ariston per il Festival. «Al paese della mia ex moglie andavo in Bentley». I fari della Dda di Catanzaro puntati sulle spese di un colletto bianco
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Qualche vacanza di lusso tra crociere e soggiorni in alberghi a cinque stelle in località esclusive. Una passione per il Festival di Sanremo e per il «diritto all’eleganza», per citare un’espressione non troppo fortunata salita tempo fa ai disonori della cronaca politica. È la storia esemplare di un colletto bianco legato ai clan del Vibonese. Esperto di finanza, a suo agio tra bonifici internazionali e transazioni bancarie. Esemplare perché appare nelle ricostruzioni investigative da più di dieci anni, descritto come un professionista che risolve problemi per i “compari” di mezza Italia. Una sorta di mister Wolf, convocato quando ci sono aziende in crisi da rilevare e spolpare (come è successo in Lombardia) oppure operazioni per far girare denaro su conti esteri. Per dieci anni, il tecnico lavora sotto traccia, sfiorato da intercettazioni e inchieste. E il suo tenore di vita aumenta. Sui suoi conti, nonostante il reddito ufficiale non sia principesco, girano centinaia di migliaia di euro. È lui stesso a offrire agli investigatori la possibile chiave di lettura in una delle tante intercettazioni finite nei faldoni di Rinascita Scott 3. «Io ho avuto problemi sai perché? Sono stato arrestato per bancarotta… e i soldi dove li ho messi?».
Natale a Cortina: 24mila euro bruciati in dieci giorni
I soldi sono la traccia da seguire per ricostruire il campionario di quelle che i pm della Dda di Catanzaro definiscono «spese smisurate». Nell’elenco compaiono «ripetuti» soggiorni nel “Miramonti Majestic Grand Hotel” di Cortina d’Ampezzo, viaggi a bordo delle navi della compagnia Costa Crociere e poi la sublimazione del nazional-popolare: la partecipazione «ad almeno tre diverse edizioni del Festival di Sanremo». Piccoli e grandi lussi che il commercialista si concede nel corso degli anni. Il primo riscontro arriva dalla sezione Anticrimine di Padova: il soggiorno di coppia in mezza pensione per tre giorni a Cortina costa più di 1.300 euro. Gli approfondimenti mostrano che l’uomo è un habitué della struttura alberghiera: saltano fuori altre tre prenotazioni tra il 2008 e il 2010 e una per le festività di fine anno nel 2016. In questo caso la permanenza è più lunga (una decina di giorni) e il conto più salato: 4.100 euro. Nello stesso periodo ci sono pagamenti effettuati con carte di credito (3.300 euro in totale) e bonifici per un totale di 3.500 euro. Gli inquirenti fanno il bilancio di quella vacanza da ricchi: il professionista e sua moglie spendono in totale (tra soggiorno al Majestic e spese varie) più di 24mila euro in dieci giorni. “Natale a Cortina”: non ci sono Boldi e De Sica ma il primo pensiero corre al più classico dei cinepanettoni.
Tre crociere Costa per 13.400 euro
Nel cliché dell’italiano che (stra)spende in vacanza rientra anche il capitolo estivo della vita da ricchi del professionista. Intercettato nel luglio 2019, l’uomo informa la propria moglie di aver completato il check in per un viaggio sulla “Costa Luminosa” e di attendere i biglietti. Il pagamento, in questo caso, avviene attraverso un conto estero, un bonifico urgente da 3.600 euro per bloccare i posti. Le spese a bordo ricostruite dagli inquirenti ammontano a 1.300 euro circa. In questo curriculum del lusso spuntano altre due crociere (una delle due viene documentata con un book fotografico affidato ai social), nel 2016 e nel 2017. Gli importi sono simili, la somma la fanno gli investigatori: 13.400 euro per i tre viaggi di piacere.
«Le ho regalato 25mila euro a Natale e ha preso i biglietti per il Festival»
Nell’apoteosi dell’intrattenimento da cinepanettone non può mancare la presenza più o meno fissa del colletto bianco al Festival di Sanremo. Se tre partecipazioni (nel 2014, 2017 e 2018) sono state «ricostruite documentalmente», il totale delle presenze potrebbe salire a sei. Non è che “mister Wolf” sia proprio entusiasta di quella poltrona fissa. «Ci puoi andare ogni tanto – dice in una delle conversazioni intercettate –. Ci vai l’anno prossimo, per dire, e comunque ci vai dopo due o tre anni… Non tutti gli anni… io mi son fatto duemila… aspetta… 2010, 2011, 2014, aspetta, poi 2015, 2016 no… 2017 e 2018». Ci è andato così tante volte per assecondare la passione di sua moglie da aver perso il conto. Il commercialista non riesce a capacitarsi di quell’ossessione: «Nel 2017, il 21 dicembre le ho mandato un bonifico – si sfoga in un’altra intercettazione – me lo ricordo ancora, un bonifico di 25mila euro come regalo di Natale… bene… sai che c… ha fatto? Ha detto che praticamente è corsa subito a fare il bonifico per Sanremo». Biglietti acquistati in anticipo e soggiorno prenotato. Al solito, seguono riscontri sui pernottamenti effettuati dalla coppia al Royal Hotel di Sanremo dal 2014. In base a questi accertamenti, i pm della Dda di Catanzaro spiegano che il professionista vicino ai clan del Vibonese e la sua signora avrebbero partecipato «ad almeno tre edizioni del Festival di Sanremo, nel 2014, 2017 e 2018, sostenendo una spesa totale pari a 17.300 euro tra soggiorno e ingresso per la partecipazione all’evento». Brunch, fiori di Murano, colazioni al Bar delle Rose e oltre 2.500 euro per i posti nel teatro Ariston. Con foto postate sui social e ricevute trasferite negli atti giudiziari. Non solo canzonette, dunque.
«Al paese della mia ex moglie ci andavo in Bentley»
Tutto finisce nei faldoni di Rinascita 3, assieme alle telefonate in cui il protagonista di questo filone investigativo «dichiara - la sintesi è ovviamente dell’accusa - di aver condotto, unitamente al proprio nucleo familiare un tenore di vita altamente sproporzionato rispetto alle reali capacità reddituali».
«In Calabria - spiega l’uomo - sono conosciuto perché ho dato tanto di quel lavoro al Nord (…). Al paese della mia ex moglie ci andavo con la Bentley, con il Maserati, con il Mercedes cabrio» ma «in Calabria la gente è invidiosa». E gli invidiosi lo additavano come «appartenente alla malavita». Con lui, dice, hanno fatto tutti la bella vita, almeno fino a quando gli affari sentimentali vanno bene. Dopo la separazione con la moglie, il commercialista decide di allentare il proprio sostegno economico. «E credimi - si vanta - che essere abbandonato da me economicamente… oggi sei ricco, domani sei povero». Per rendere ancora più chiaro il concetto, dice di aver garantito all’ex moglie, ai familiari della donna e alle persone che gli erano state vicine un alto tenore di vita e di avere «speso tra 2 milioni e due milioni e mezzo in 18 anni». Sarebbero «somme frutto delle sue influenti doti imprenditoriali». Su quelle cifre e su molto alto, i magistrati antimafia hanno acceso i fari da tempo.