In principio erano sei, ma oggi si apprende che gli indagati per la morte di Santina Adamo sono rimasti in cinque, grazie a un decreto di notifica di chiusura indagini. La donna, alla sua seconda gravidanza, è morta il 17 luglio scorso a causa di uno shock emorragico che l'ha colpita due ore dopo il parto, avvenuto all'ospedale di Cetraro. Gli operatori sanitari che rischiano il processo sono due rianimatori, un'ostetrica e due ginecologi. Tra questi ultimi c'è anche Angelo Cannizzaro, che dall'ottobre 2019 dirige il reparto di Ostetricia e Ginecologia, diventato teatro della tragedia.

Santina poteva essere salvata?

Benché sia stata raccontata ampiamente su tutti gli organi di stampa, restano ancora molti dubbi sulla vicenda: si è trattato di imperizia o tragica fatalità? E' per questo che la procura di Paola ha posto al vaglio la posizione dei sanitari che quella notte hanno avuto un ruolo fondamentale nei soccorsi. Gli uomini della polizia giudiziaria di Paola, sotto il coordinamento del magistrato Pierpaolo Bruni, hanno condotto sette mesi di indagini serrate.

Cinque medici indagati

La sera del 16 luglio scorso, la maestra di danza Santina Adamo, al nono mese di gravidanza, si trova in vacanza con la famiglia sulla costa tirrenica quando, all'improvviso, ha accusato dei disturbi che l'hanno convinta a recarsi al pronto soccorso di Cetraro. Dopo circa tre ore, ha dato alla luce il suo secondo figlio con parto naturale. La donna è particolarmente provata e, circa due ore dopo, una copiosa emorragia mette fine alla gioia della nuova maternità.

I medici la trasportano in sala operatoria, dove Tina, così la chiamavano i suoi cari, rimane per oltre due, prima che venga dichiarato il decesso, fissato alle 6.35 del 17 luglio 2019. Cos'è accaduto in quell'arco di tempo? I soccorsi sono stati tempestivi? Le richieste delle sacche di sangue sono state effettuate in modo corretto? Sarà l'esito delle indagini a chiarire se ci siano o meno elementi a sufficienza per un eventuale rinvio a giudizio dei cinque sanitari.