Somministrazioni rimandate per carenza di dosi Pfizer. La novità però, non è stata adeguatamente comunicata e una trentina di persone si è ugualmente presentata all'appuntamento
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Nell'ambito di una organizzazione complessa come quella della somministrazione quotidiana di migliaia di vaccini al giorno in un territorio vasto come la provincia di Cosenza, un disguido può sempre capitare.
Scorte esaurite
Questa volta l'inconveniente ha interessato il centro vaccinale di Montalto Uffugo, dove questa mattina, tra prenotazioni effettuate tramite piattaforma e richiami, erano in programma poco più di cinquecento iniezioni del prodotto Pfizer. Le scorte però sono esaurite per cui la campagna è stata rimandata a domani.
Amara sorpresa
Inaccettabile il fatto che una parte dell'utenza, sia pure minoritaria, abbia appreso la notizia attraverso un avviso scritto a penna su un misero pezzo di carta attaccato alla meno peggio ad una transenna con il nastro. Con buona pace di chi si è regolarmente presentato all'appuntamento, magari macinando decine, se non centinaia di chilometri. Tra le 26 persone non informate e che sul posto hanno trovato l'amara sorpresa, anche un cittadino proveniente da Vibo Valentia e uno di Reggio Calabria.
Disagio evitabile
Senza avventurarsi in una caccia alle streghe poiché è pacifico che già lunedì mattina le autorità competenti erano a conoscenza del differimento delle prestazioni, non ci si capacita di come nessuno si sia efficacemente adoperato per comunicare a tutti gli interessati la novità, ad eccezione di qualche volontario della Protezione Civile che telefonicamente ha cercato di raggiungere il maggior numero possibile di prenotati per limitare i disagi.
Incongruenza Pfizer
Se proprio la piattaforma stessa non prevede un sistema di messaggistica automatica in casi come questo, si poteva almeno pensare di diffondere un comunicato stampa. Sul perché, invece, non vi fosse la disponibilità di Pfizer nonostante le prenotazioni, il management dell'Asp vuole vederci chiaro e capire se vi sia stato un abuso di utilizzo del farmaco della BioNTech con somministrazioni praticate anche a chi era in lista per altro tipo di vaccino disponibile.