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Dalla salvezza del “Luigi Razza” contro la Vibonese al terremoto “Money Gate” che rischia di far crollare la società. Il day after l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato agli arresti domiciliari il patron del Catanzaro, Giuseppe Cosentino, il cielo sopra la città capoluogo è nerissimo. In attesa di comprendere gli sviluppi, la tifoseria giallorossa resta con il fiato sospeso. Il destino del Catanzaro, seppur in contrasto con i pensieri degli stessi tifosi giallorossi, è legato strettamente a quello del suo presidente e soprattutto al suo portafogli.
Le prime scadenze. Entro il 30 giugno bisognerà pagare stipendi e contributi a tutti i tesserati ma soprattutto perfezionare la domanda di iscrizione al prossimo campionato corredata ovviamente da bonifici in Lega e fidejussione. Una parte della tifoseria invoca il cambio di proprietà. L’unica mossa che ad oggi potrebbe scongiurare qualsiasi rischio. Prima, però, bisognerà capire come si muoverà la famiglia Cosentino e la dirigenza attuale, e soprattutto bisognerà capire se ci sia o meno l’interesse di qualcuno a rilevare il club dei tre colli. Al momento, infatti, nessuno si è fatto avanti.
Presunto illecito sportivo. E poi c’è un altro elemento che più di ogni altro grava sulla società giallorossa: il tentativo di combine, emerso dall’inchiesta “Money Gate”, della gara Catanzaro-Avellino. Qualora dovessero essere accertate responsabilità dirette del club la Procura Federale (ancora non intervenuta) potrebbe punire il Catanzaro per illecito sportivo e penalizzarlo anche con la retrocessione d’ufficio.
Alessio Bompasso