È partito a Roccella Jonica, in Calabria, l’intervento di Medici senza frontiere che durante l’estate fornirà supporto medico e psicologico ai profughi, con particolare attenzione all’individuazione di persone con vulnerabilità mediche a cui garantire la continuità delle cure nelle strutture di prima e seconda accoglienza.

Il team Msf, composto da medici, infermieri, psicologi e mediatori interculturali, lavorerà tutta l’estate a Roccella Jonica in collaborazione con la Prefettura di Reggio Calabria e le autorità locali, e sarà presente con un ambulatorio medico adiacente alla tensostruttura nell’area del porto, dove negli ultimi mesi si è registrato un incremento degli arrivi via mare.

«In questi primi giorni abbiamo visto arrivare, dopo viaggi lunghi giorni e spesso a bordo di imbarcazioni fatiscenti, famiglie, minori soli, donne incinte – afferma il capo progetto Giovanni Perna – Siamo qui per supportare la città di Roccella Jonica e in generale tutto il territorio della Prefettura di Reggio Calabria, che dall’inizio dell’anno è stata chiamata a gestire uno sbarco in media ogni 3 giorni».

«In settimana, abbiamo fornito assistenza medica e psicologica a oltre 60 persone, prevalentemente siriane, libanesi e palestinesi, partite dalla Turchia a bordo di un’imbarcazione di legno, e a un gruppo di circa 40 bangladesi giunti dalla Libia».

«Il nostro obiettivo – continua Perna – è individuare i casi più fragili e garantire loro una continuità di cure adeguata. Cercheremo di seguire il loro percorso nelle strutture di accoglienza per garantire che ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno».