La situazione rischia di diventare ingestibile, con gli uomini delle forze dell’ordine e i volontari della Croce Rossa impegnati 24 ore su 24 tra servizi di sorveglianza e rischi sanitari
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Quasi 30 sbarchi in poco meno di tre mesi, per un totale di oltre 1500 migranti giunti sulle coste della Locride da luglio ad oggi. Numeri da record per quella che è ormai diventata una vera e propria emergenza nel comprensorio reggino. Gli ultimi profughi soccorsi al Porto delle Grazie di Roccella Jonica due giorni fa, tra cui una quindicina di donne e una dozzina circa di minori, alcuni dei quali non accompagnati.
La situazione rischia di diventare ingestibile, con gli uomini delle forze dell’ordine e i volontari della Croce Rossa impegnati 24 ore su 24 tra servizi di sorveglianza e rischi sanitari di ogni genere. Negli ultimi tempi numerose sono state le richieste di soccorso giunte dal mare alla sala centrale della Guardia Costiera. La struttura di prima accoglienza messa a disposizione dal Comune di Roccella nei locali dell’ex ospedaletto potrebbe presto non essere più sufficiente per accogliere gli arrivi di disperati che scappano da guerre e violenze. Fortunatamente al momento non si registrano problemi di ordine pubblico con i residenti, complice anche i pochi casi positivi di Covid accertati da tampone molecolare previsti dal protocollo del Ministero dell’Interno.
Intanto la banchina del porto roccellese è ormai diventato un deposito delle “carrette del mare”, i barconi usate dai profughi per i loro viaggi della speranza, attualmente sotto sequestro e in attesa di demolizione. La Locride si conferma dunque terra di sbarchi. Arrivi record che, complici i venti di crisi nei paesi mediorientali, sono destinati a proseguire anche nei prossimi giorni.