Dall’inizio dell’anno, sulle coste calabresi, si sono succeduti 118 arrivi di imbarcazioni con a bordo migranti di cui ben 50 hanno riguardato il Crotonese. A evidenziare il dato è il reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia. L'ultimo sbarco si è verificato stamane proprio a Isola Capo Rizzuto, dove è arrivata un'imbarcazione con 79 persone a bordo intercettata in mare.

«La Guardia di Finanza - si legge in un comunicato - ha operato le indagini quando le circostanze lo rendevano possibile anche nel corso delle operazioni di soccorso in mare da parte delle Capitanerie di Porto, identificando e arrestando 123 responsabili di cui 54 a Crotone e sequestrando 46 barche utilizzate nel traffico, di cui 31 nel Crotonese». La Calabria è terra d'approdo delle imbarcazioni cariche di migranti che raggiungono il continente europeo seguendo la rotta turca.

Un'efficace azione di prevenzione e repressione dei traffici criminali collegati al fenomeno migratorio, secondo la Guardia di Finanza, «è possibile attraverso una costante attività di sorveglianza aeromarittima che - si fa rilevare - permette, come in questo caso, di individuare e intercettare i criminali prima che possano arrivare a terra far perdere le proprie tracce e poter, così, organizzare e condurre ulteriori remunerative traversate».

Il minstro Lamorgese: «I flussi sono un problema di carattere sovranazionale»

Sono poco più di 59mila i migranti sbarcati quest'anno sulle coste italiane. Quelli ospitati nel sistema di accoglienza sono 79mila: di questi 639 si trovano negli hotspot e 25mila nella rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) e la maggior parte (53mila) nei Centri di accoglienza straordinari (Cas). Le prime 5 regioni per numero di persone ospitate sono Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio e Sicilia. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo al question time.

Quello dei flussi migratori, ha ricordato Lamorgese, «è un problema di carattere sovranazionale. Nessun Paese può risolverlo da solo, serve la convergenza più ampia della comunità internazionale, visto anche che i recenti dati indicano che la pressione interessa tutte le rotte marittime e terrestri verso l'Europa».

«L'Ue - ha proseguito - deve sviluppare concretamente gli impegni assunti con i principali Paesi del Nordafrica, a partire da Libia e Tunisia. Lo stesso premier Draghi ha sostenuto che l'Unione deve trovare un accordo sull'esigenza di un più cospicuo sostegno alle autorità libiche affinché esercitino un maggiore controllo sulle partenze».

«I temi migratori - ha assicurato il ministro - occupano un posto eminente nell'agenda politica del Governo. La stabilizzazione della Libia è una condizione indispensabile: è fondamentale che la transizione istituzionale in quel Paese possa compiersi con le elezioni del 24 dicembre».