Lunghi mesi lontano dagli affetti più cari, un lunghissimo viaggio attraverso il Mediterraneo affrontato da solo. Poi, finalmente l’incontro e l’abbraccio con la sua mamma e la sorellina, che non vedeva da troppo tempo. Una storia travagliata ma a lieto fine, come l’hanno definita i volontari delle Croce Rossa, quella del piccolo Juniò.

 

Partito dalla Costa d'Avorio, a sei anni, da solo, senza mamma o papà né alcun altro parente, ha affrontato la traversata. Con altri 168 migranti ha sfidato le onde salpando dalla Libia, finché il barcone su cui viaggiavano è stato intercettato in acque internazionali dalla nave Ocean Viking che li ha recuperati e fatti giungere in sicurezza a Porto Empedocle. Un viaggio reso ancora più infinito dall’attuale emergenza sanitaria, che ha obbligato i migranti a due settimane di quarantena sulla nave Moby Zaza, dove il piccolo è stato accudito dagli operatori della Croce Rossa.

 

E sono stati proprio i volontari dell’Organizzazione a rintracciare la mamma di Juniò e a far sì che per lui giungesse finalmente il momento di riabbracciarla. La donna era infatti sbarcata su un altro barcone ed era già stata trasferita al Cara di Crotone, dove è avvenuto l’atteso incontro. Un abbraccio pieno d’amore quello di Juniò con la mamma e la sorellina, che gli operatori della CRI hanno ripreso e postato sulla pagina Facebook ufficiale.

 

Le urla di gioia, lo stringersi e l’accasciarsi in ginocchio per l’emozione. Immagini che rimarranno indelebili anche per chi a quel momento ha assistito di persona. «È stato un momento toccante, un’emozione indescrivibile», spiegano i volontari del Comitato Croce Rossa di Crotone in un video sulla loro pagina Facebook. E ancora: «Sono cose che ti fanno pensare, crescere… Ti fanno capire che siamo tutti uguali e vulnerabili. Non lo dimenticherò mai».