Se ad ogni arresto o episodio su questioni di 'ndrangheta ogni primo cittadino dei paesi interessati facesse un comunicato stampa nel quale come amministrazione comunale si plaude al lavoro delle forze dell'ordine, invocando legalità, giustizia e cultura, di certo la Calabria non sarebbe comunque un luogo migliore, ma di sicuro un luogo in cui chi governa ha il coraggio di metterci la faccia.

Lo ha fatto senza remore, oggi, il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, in seguito ai 36 arresti di questa mattina effettuati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Sembra una cosa da niente, magari pure un atto di retorica politica, ma non è così perchè nulla è mai troppo scontato in Calabria. Specie in piccoli e difficili paesi, dove a volte la vera faccia della malavita la vedi ogni mattina per strada, nei bar e dovunque. 

 

Conia sta rivoluzionando il suo Comune, con azioni a volte semplici, come può essere ad esempio una giornata dedicata alla cultura e alle famiglie, a volte con azioni amministrative importanti tese al bene della collettività. E' innegabile e non dev'essere nemmeno vergognoso, giornalisticamente parlando, plaudire e fiancheggiare un giovane uomo capace di governare in condizioni difficili, sia economiche che ambientali. 

Qui di seguito il comunicato stampa del sindaco di Cinquefrondi:

 

L'Amministrazione Comunale, facendosi interprete del pensiero dell'intera cittadinanza, senza avventurarsi in facili ed estemporanei giudizi, esprime apprezzamento per l'odierna azione svolta dalla Magistratura e dalle Forze dell'Ordine.

 

Consapevole che solo all'esito di una valutazione di tutte le circostanze potrà addivenirsi ad un giudizio certo, comunque, ed in ogni caso, l'Amministrazione Comunale ribadisce, senza tentennamento alcuno, la scelta di campo, da sempre espressa, a favore della legge e della legalità, contro ogni forma di sopraffazione e di violenza, di criminalità e di potere occulto.

 

Lo scenario che emerge dalle prime notizie rende indispensabile una riflessione profonda da parte di tutta la collettività, nella consapevolezza che solo una cultura di legalità diffusa potrà isolare e quindi sconfiggere chi, in questi anni con violenza e prepotenza, si è imposto sui più deboli.

 

Per queste ragioni, saranno valutate tutte le opportune iniziative a difesa dei diritti violati, del buon nome di Cinquefrondi e per il ripristino di ogni regola di civile convivenza.