Si è aperta oggi la settimana più rovente dell'estate con temperature che, al Sud, potranno arrivare a toccare i 48 gradi. E i primi segni tangibili di questa nuova ondata di calore si avranno già domani, con 4 città da bollino rosso (Bari, Campobasso, Latina e Roma). Un numero che mercoledì raddoppierà (con Frosinone, Palermo, Perugia e Rieti che si aggiungeranno all'elenco.

Bollino arancione invece assegnato domani a 8 città (Bologna, Brescia, Catania e Frosinone, Latina, Palermo, Perugia e Trieste) e a 13 mercoledì (Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Trieste, Verona e Viterbo).

A determinare quest'ondata di caldo in arrivo, spiegano i meteorologi de 'iLMeteo.it', è Lucifero: un anticiclone subtropicale africano che si sta espandendo con sempre maggiore forza per raggiungere il nostro Paese. La massa d'aria in arrivo si preannuncia rovente fino a 28/30 gradi a 1500 metri di altezza e questo potrebbe tradursi in temperature massime fino a 47-48 gradi al Sud e sulle due Isole Maggiori tra martedì 10 e giovedì 12 agosto. Ma i termometri saliranno anche al Centronord: fino a 38 gradi a Roma, Firenze, Bologna, ci penserà l'afa a rendere il tutto più insopportabile.

Caldo torrido fino a Ferragosto e oltre

Non ci saranno però solo le temperature a tratti eccezionali, spiegano gli esperti de 'iLMeteo.it', a rendere questa fiammata africana forse la più intensa della stagione, ci penserà pure la durata visto che almeno fino a Ferragosto non si intravedono segnali di cambiamento. E proprio per la festività dell'Assunta si segnala la possibilità di qualche occasionale temporale sulle Alpi, non escluso anche in Valpadana sul finire della domenica di Ferragosto qui con associato calo delle temperature. Nello scenario più probabile delineato dagli esperti questa ondata di caldo è destinata a durare a lungo e potrebbe proseguire anche per alcuni giorni dopo Ferragosto.

Sulle regioni del Sud queste temperature eccezionali si abbasseranno un poco nella seconda parte della settimana, mentre il caldo tenderà ad intensificarsi su tutte le regioni settentrionali (previste massime superiori ai 35 gradi sulla pianura padana, ma anche le notti saranno calde e afose).

I consigli del Ministero

Per difendersi dal caldo il ministero della Salute ribadisce alcune fondamentali regole: evitare di esporsi al caldo o al sole dalle 11 alle 18; non frequentare zone particolarmente trafficate, in particolare per le persone più fragili; uscire nelle ore più fresche, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone e evitando l'attività fisica all'aperto nelle ore più calde. Poi attenzione alla conservazione dei farmaci, bere abbondantemente, evitando bevande troppo fredde e quelle alcoliche. Importante poi seguire un'alimentazione leggera, preferendo la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti. Quanto all'abbigliamento, il Ministero suggerisce di indossare indumenti chiari, leggeri, in fibre naturali (es. cotone, lino), riparandosi la testa con un cappello leggero di colore chiaro e utilizzando occhiali da sole.

L'allarme di Coldiretti

Il caldo torrido e la mancanza diprecipitazioni sta bruciando la frutta e verdura nei campi con la perdita di un intero anno di lavoro in molte aree del Paese. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti delle alte temperature con meloni, angurie, peperoni e pomodori ustionati dai raggi del sole che stanno scottando anche agrumi, clementine precoci e bergamotto.

«L'insopportabile ondata di calore - sottolinea la Coldiretti - sta distruggendo i raccolti nelle campagne, provocando anche una rilevante caduta delle olive dagli alberi oltre a stress per gli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte. Dove è possibile, in alcune aree del Paese gli agricoltori - precisa la Coldiretti - sono ricorsi alle irrigazioni supplementari per salvare le coltivazioni piu' in sofferenza mentre nelle situazioni piu' gravi, come in Calabria, la Coldiretti chiede alla Regione di iniziare a verificare se ricorrono le condizioni per la dichiarazione della calamità, in particolare in alcune aree».

Una situazione, continua l'associazione, che fa salire ben oltre il miliardo il conto dei danni provocati nel 2021 all'agricoltura italiana dagli eventi estremi. Nel 2021 per effetto dei cambiamenti climatici le produzioni nazionali hanno subito tagli che vanno dal 5 al 10% per le previsioni di vendemmia e al 10% per il grano, mentre è praticamente dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per le ciliegie, del 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale. «L'agricoltura - conclude Coldiretti - è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli».