È intervenuta anche il sottosegretario all'Interno Ferro: «Un'importante operazione per la quale rivolgo le mie congratulazioni all'Arma dei Carabinieri»
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«Con la cattura a Bali di Antonio Strangio è stato messo a segno il terzo arresto contro pericolosi latitanti nell'arco di pochi giorni, dopo quelli di Edgardo Greco in Francia, irreperibile da 17 anni, e di Matteo Messina Denaro». È quanto dichiara la premier Giorgia Meloni in merito alla cattura in Indonesia del latitante Antonio Strangio.
«Desidero esprimere la mia soddisfazione e le mie più vive felicitazioni a tutte le forze di intelligence, dell'ordine e di polizia che permettono questi straordinari risultati. La lotta contro la criminalità e contro tutte le illegalità resta un obiettivo prioritario del nostro Governo», conclude Giorgia Meloni.
Occhiuto: «Lo Stato c'è»
«Bene la cattura a Bali del latitante di ‘ndrangheta Antonio Strangio, ricercato dal 2016. Un altro pericoloso criminale assicurato alla giustizia: lo Stato c’è! Congratulazioni alla Dda di Reggio Calabria e al Reparto investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio».
Ferro (Fdi): «Lo Stato non molla la presa nel contrasto alla criminalità organizzata»
«Un altro importante latitante di 'ndrangheta è stato catturato grazie alla capacità, alla tenacia e all'autorevolezza nel contesto internazionale delle nostre forze di polizia. La cattura a Bali, in Indonesia, di Antonio Strangio, considerato esponente di primo piano dell'omonima 'ndrina di San Luca e ricercato da 7 anni nell'ambito dell'operazione 'Eclissi2' dei Carabinieri e della Dda di Reggio Calabria, è l'ulteriore dimostrazione che lo Stato non molla la presa nel contrasto alla criminalità organizzata. Un'importante operazione per la quale rivolgo le mie congratulazioni all'Arma dei Carabinieri». È quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (Fdi).
«L'arresto di Strangio, che per sottrarsi all'arresto aveva trovato rifugio in Australia - prosegue - segue di pochi giorni l'arresto in Francia del latitante Edgardo Greco, ed è stato reso possibile anche grazie all'efficacia della rete di cooperazione internazionale tra le forze di polizia contro la 'ndrangheta realizzata con il progetto I-Can promosso dal Ministero dell'Interno con l'Interpol».