Fine della latitanza. Matteo Messina Denaro è stato assicurato alla giustizia dopo essere stato “uccel di bosco” per 30 anni. Proprio il 15 gennaio 2023 ricorreva il trentennale della cattura di Totò Riina, il capo dei capi di “Cosa Nostra”, il giorno dopo invece i carabinieri del Ros lo hanno individuato e arrestato in una clinica a Palermo, dove si era recato per sottoporsi alle cure sanitarie. Ma c’è anche un pezzo di Calabria nelle indagini che hanno portato al blitz contro l’attuale boss di Cosa Nostra.

L’inchiesta su Matteo Messina Denaro è stata coordinata dalla Dda di Palermo. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state dirette sia dal procuratore capo Maurizio De Lucia, già capo della procura di Messina, e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Ebbene quest’ultimo è originario di Acri, nel Cosentino, sebbene in Calabria non abbia mai prestato servizio. Infatti nel 2017, il Consiglio Superiore della Magistratura lo aveva nominato procuratore aggiunto di Palermo, avendo partecipato al bando di concorso per l’incarico semi-direttivo. Incarico che ottenne grazie al voto di fiducia dell’assemblea plenaria.