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In data odierna ho inviato formale richiesta, mediante missiva, al commissario per la sanità calabrese, Massimo Scura e per opportuna conoscenza al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, per chiedere una soluzione definitiva sulla vicenda che coinvolge i medici del 118. Nei loro confronti, infatti, esiste un’immotivata differenza di trattamento rispetto ai colleghi che svolgono attività in altri settori della sanità. I medici dipendenti, infatti, rispetto a quelli convenzionati, godono, ad esempio, di maggiore accantonamento contributivo, malattia retribuita, congedi straordinari per aggiornamenti, articolo 21 della legge 104, premio produttività. Ai medici convenzionati, invece, nonostante il medesimo rapporto a tempo indeterminato, l’identico carico di responsabilità e la gravosità delle mansioni, è riservato un trattamento con minori garanzie e diritti rispetto a quelle dei dipendenti. Eppure, la normativa nazionale prevede il passaggio a dipendenza dei medici convenzionati, dopo cinque anni di rapporto lavorativo a tempo indeterminato. Alcune Regioni hanno portato a compimento tale percorso. Fra queste, però, non vi rientra la Calabria. L’avvio della procedura per la regolarizzazione della loro posizione lavorativa, che coinvolge 49 medici, mai è stata definita. E ciò nonostante siano trascorsi sette anni dall’inizio di tale iter. È del tutto evidente che tale situazione di stallo e di negazione dei diritti riconducibili ai professionisti impegnati in un lavoro così delicato non è più tollerabile. La questione, per la sua importanza è suscettiva di urgente e improcrastinabile interessamento e definizione che auspico, sia a breve definito.