I poliziotti, intervenuti per sedare una lite in famiglia, hanno percepito la gravità della situazione. Per l’uomo sono stati disposti i domiciliari
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Nella serata di sabato una giovane donna di Reggio Calabria ha segnalato la propria difficile situazione al numero di emergenza 113 e gli Agenti della Squadra Volanti della questura cittadina sono subito intervenuti in casa e hanno arrestato, nella flagranza dei reati di maltrattamenti in famiglia e minaccia aggravata, C.F., 37enne marito della donna.
In particolare i poliziotti, intervenuti per una lite in famiglia, hanno immediatamente percepito la gravità della situazione. La vittima, dopo una prima fase di reticenza dovuta probabilmente alla presenza del marito, è riuscita a trovare la forza di raccontare una condizione familiare difficile, fatta di continue violenze e vessazioni. Il marito che, all’atto del primo intervento degli Agenti, si era mostrato collaborativo, quando ha avvertito che la moglie stava raccontando la situazione in modo approfondito, ha iniziato ad inveire ed a minacciarla alla presenza dei figli minori e dei poliziotti.
Considerato il comportamento dell’uomo e gli altri gravi fatti raccontati dalla moglie, avvenuti poco prima dell’intervento degli agenti della Polizia di Stato, il C.F. e la consorte sono stati accompagnati in Questura per ulteriori accertamenti. La donna, che in precedenza aveva sempre minimizzato la grave situazione familiare alla quale era costretta insieme ai figli, realizzando l’insostenibilità della convivenza ha formalizzato regolare denuncia in ordine ai maltrattamenti subiti ed a tutte le minacce e le violenze commesse dal marito. Quest’ultimo, quindi, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. La donna, informata della possibilità di essere ospitata insieme ai figli in un centro antiviolenza ha deciso di sistemarsi in altra abitazione privata. La professionalità degli agenti della Polizia di Stato che, con il proprio intervento sono riusciti a tranquillizzare la vittima, ha permesso di interrompere la grave situazione familiare in cui versavano la donna ed i figli, dando nuova speranza ad una giovane famiglia. Il giorno del suo insediamento il questore reggino, Maurizio Vallone, aveva rivolto un invito alle donne, vittime di violenza di genere di denunciare i soprusi. Invito che in questo caso è stato raccolto e ha avuto un immediato riscontro.