Monsignor Serafino Parisi si dice preoccupato per il futuro delle zone interessate dall'emergenza di queste ore: «Dobbiamo riflettere anche sull’emergenza occupazionale, che speriamo sia scongiurata, che tali eventi potrebbero implicare»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«In questo difficile momento che sta attraversando il nostro territorio flagellato dal maltempo, la Chiesa di Lamezia Terme è vicina alle persone che hanno subito danni dovuti alle forti piogge». Esordisce così il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, nel suo messaggio alle popolazioni colpite dalle alluvioni di queste ore.
«Nell’esprimere vicinanza a tutti - rimarca il presule -, così come ho avuto modo di dire sia al sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà, al quale ho chiamato appena appresa la notizia sulla problematica situazione che sta vivendo il suo comune rimasto isolato, che al commissario prefettizio di Maida, il vice prefetto Costanza Pino, come Chiesa lametina assicuriamo le nostre preghiere ed il nostro aiuto per i territori interessati da questa inaspettata situazione».
Ancora allerta | Calabria travolta dal maltempo: acqua e fango invadono case e strade. Crolli e paura nel Lametino: il racconto di una giornata da incubo - LIVE
«Mi sono messo in contatto con i parroci delle zone colpite dalle forti piogge (San Pietro a Maida, Maida, Curinga, Acconia, Jacurso, S. Pietro Lametino, Cortale, Lamezia Terme) per sincerarmi della situazione e per sollecitare le Caritas parrocchiali a mettere a disposizione quanto necessario per poter aiutare chi ne avesse necessità a far fronte al difficile momento che, fortunatamente, non ha registrato tragici risvolti», aggiunge.
«Le immagini che stiamo vedendo in queste ore - continua monsignor Parisi - non possono lasciarci indifferenti, non solo perché ci raccontano difficoltà di famiglie colpite dal maltempo che in pochi minuti si sono trovate a dover affrontare una tale emergenza, ma anche perché ci fanno pensare al futuro di queste zone: i campi coltivati sommersi dall’acqua così come l’area industriale di Lamezia, dove insistono aziende attive ed operose che in questi due anni di episcopato ho imparato a conoscere ed apprezzare, il centro commerciale allagato, devono indurci a riflettere anche sull’emergenza occupazionale, che speriamo sia scongiurata, che tali eventi potrebbero implicare».
«A tutti giunga la vicinanza mia e della Chiesa Lametina insieme alla gratitudine nei confronti di rappresentanti istituzionali, volontari, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, Anas, associazioni che da stanotte stanno operando per aiutare chi è in difficoltà e far sì che la situazione giunga quanto prima alla normalità - conclude il vescovo -. Momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, devono farci comprendere sempre più il senso di comunità e, per noi credenti, di Chiesa pronta a porgere la mano a chi è in difficoltà, non perdendo di vista che, come ci ricorda papa Francesco nella “Laudato sì”, l’ambiente che ci circonda è un dono di Dio, “eredità comune”, rispetto al quale abbiamo una “tremenda responsabilità” perché “è un dono collettivo, patrimonio di tutta l’umanità” che noi abbiamo il compito di custodire».