NOMI-FOTO-VIDEO | I due arresti sono stati eseguiti su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il delitto sarebbe maturato in seno alle dinamiche del clan Lanzino-Patitucci
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Due persone, ritenute responsabili dell'omicidio di stampo mafioso di Giuseppe Ruffolo, consumatosi nel settembre del 2011 in Via degli Stadi a Cosenza, sono state arrestate nella tarda serata di ieri, 16 maggio, dalla polizia di Stato, a conclusione di complesse indagini, svolte dalle squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Si tratta di Roberto Porcaro (mandante) e Massimiliano D'Elia (esecutore).
I due arrestati, oltre che dell'omicidio aggravato dal metodo e dall’agevolazione dell’associazione mafiosa, sono ritenuti responsabili anche di porto illegale di armi. L’indagine, suffragata dal contributo delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire le dinamiche, maturate in seno al clan Lanzino-Patitucci.
L'agguato in pieno stile mafioso
Era stato freddato con una scarica di colpi calibro 7,65, Giuseppe Ruffolo, il 22 settembre del 2011, in una serata dal clima ancora estivo. Poco prima delle ore 20, lungo Via degli Stadi, una moto di grossa cilindrata con a bordo due persone, aveva affiancato l'auto del 33enne per un agguato in pieno stile mafioso. Sei i colpi che raggiunsero la vittima, la quale riuscì ugualmente a trascinarsi fuori dal veicolo per chiedere soccorso. Immediato il trasporto verso l'ospedale dell'Annunziata, dove però Ruffolo è giunto cadavere per le gravi ferite d'arma da fuoco riportate. Pregiudicato, Ruffolo era stato arrestato per usura nel 2009 ed era tornato in libertà nel marzo del 2011. Dopo una lunga ed articolata indagine, adesso la magistratura ha individuato ed arrestato i presunti colpevoli.