Il governatore sollecita maggiori sforzi da parte dell’Europa e della comunità internazionale «per gestire le migrazioni in sicurezza» e far sì che nei Paesi meno sviluppati si creino condizioni di crescita e migliore qualità di vita
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Il governatore Occhiuto, sullo sfondo la spiaggia di Steccato di Cutro
«Sono trascorsi due anni dalla strage di Cutro, una tragedia che si consumò alle porte delle nostre coste a causa di un naufragio che provocò 94 morti e diversi dispersi. Le vittime erano tutte in fuga dalla fame e dalla guerra, e alla ricerca di una strada di speranza, un futuro dignitoso e di libertà». Così il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto in occasione della ricorrenza.
«La Calabria – aggiunge il presidente della Regione - mostrò, fin dalle prime ore drammatiche di quel terribile evento, il volto della solidarietà e una straordinaria umanità. Il cuore della nostra Regione non si rivelò solo nell’imminenza di quella strage, ma durante le decine e decine di sbarchi avvenuti anche in seguito sulle coste ioniche. In molteplici occasioni, grazie soprattutto ai nostri generosi sindaci, non abbiamo mai fatto venir meno quell’accoglienza che ha sempre contraddistinto i calabresi in tanti di secoli di storia».
Per il governatore Occhiuto «oggi, non solo è doveroso ricordare le vittime innocenti di quel naufragio e di tutti i drammatici eventi di morte causati da tali esodi verso l’occidente. Oggi, deve essere sempre più forte l’impegno dell’Italia e dell’Europa, affinché queste tragedie non accadano più. Lo sforzo di tutta la comunità internazionale, a prescindere dalle sensibilità e dalle appartenenze politiche, deve essere concentrato sempre di più in strategie per gestire le migrazioni in sicurezza e, soprattutto – conclude - per fare in modo che nei Paesi meno sviluppati si creino condizioni strutturali di crescita e per una migliore qualità della vita».